11 Giugno 2020

Ci siamo quasi. Anche quest'anno i maturandi vivranno, tra pochissimo, a partire da mercoledì 17 giugno, la loro tanto attesa notte prima degli esami, con un po' di nostalgia e sicuramente tanta emozione. La stessa che tutti gli adulti ricordano “come fosse ieri”, ma che per la maturità edizione 2020 avrà un sapore diverso; segnerà la fine di un percorso interrotto inaspettatamente e bruscamente, dall'arrivo del Covid-19. Una situazione straordinaria perfettamente rispecchiata dall'altrettanta originalità della modalità d'esame che i ragazzi dovranno affrontare: tutta nuova. “L'eccezionalità di questo esame sarà perfettamente in linea con quella dell'anno che si va a concludere” esordisce Daniela Risina, docente di italiano e latino al liceo Niccolò Machiavelli e membro di una delle tre commissioni d'istituto. “L'elemento maggiormente rilevante è che si tratterà di un solo colloquio esclusivamente orale, ma molto ampio, sfaccettato e strutturato. Si articolerà in cinque fasi: la prima parte consisterà nella presentazione da parte dello studente di un elaborato da lui preparato e concordato con i docenti, che dovrà riguardare le discipline ordinariamente oggetto della seconda prova. La seconda parte sarà focalizzata invece sulla discussione di un testo tratto dalla letteratura italiana sulla base del programma svolto durante l'anno e che dunque corrisponde alla prima prova dell'esame di maturità classico. La terza fase invece, molto importante e corrispondente al famoso quizzone, ora diventa forse il momento più originale della nuova modalità d'esame: allo studente verrà sottoposto un esercizio, un brano, una citazione, un dipinto o un qualsiasi materiale. Questo dovrà essere riconosciuto e commentato attraverso un discorso logico ben articolato, ogni ragazzo dovrà esporre suggestioni e idee che gli suscita, così da dimostrare di aver costruito un background solido. Seguiranno un quarto step, che riguarderà le esperienze di orientamento allo studio o al lavoro vissute dagli studenti, e un quinto e ultimo step, che invece verterà sulla responsabilità civica, sulle competenze di cittadinanza e costituzione nel senso più profondo e attuale”. Il tutto dovrà durare al massimo 60 minuti, dieci minuti per capitolo, e la commissione giudicante sarà costituita da soli docenti interni, fatta eccezione per il presidente, esterno. Verranno esaminati cinque ragazzi per mattinata, che entreranno ben scaglionati e dopo aver certificato la loro condizione di salute. Ma a trovarsi davanti molte novità non saranno, e non sono stati, solo gli studenti. “È stata una sfida per noi docenti, ma non ci siamo fatti fermare e abbiamo acquisito tutte le conoscenze necessarie per avviare al meglio la didattica a distanza, che non era nelle corde di molti di noi” prosegue la professoressa. “Sin dall'inizio del lockdown ci siamo rimboccati le maniche e fatti forti del legame che comunque si era già creato con le classi nei mesi precedenti e così anche con la didattica virtuale siamo riusciti a ottenere risultati molto positivi. I ragazzi, nonostante si siano trovati immersi in una situazione surreale, si sono dimostrati molto ricettivi, sempre puntuali con i collegamenti o con le consegne dei compiti assegnati: persino i più riottosi, hanno sentito il bisogno di vedere dei tempi scanditi e di avere un surrogato di normalità. Insomma, è stata una prova per tutti, ma che ancora una volta ci ha insegnato che davanti alle difficoltà bisogna reagire, buttare il cuore oltre l'ostacolo e agire”. Dunque che dire: in bocca al lupo e buona vita a tutti i maturandi 2.0!

Eleonora Pirovano