20 Ottobre 2017

«Ci stiamo muovendo su tutti i fronti per accelerare i tempi di sistemazione dell’edificio di via Dante e portare gli abitanti nei propri alloggi prima possibile, fermo restando che siamo di fronte a una proprietà privata. A cui chiedo però, ora che è stata fatta la perizia, di iniziare i lavori in una decina di giorni al massimo». Il sindaco Ivonne Cosciotti torna sull’episodio della settimana scorsa, allorché una bomba è esplosa in un condominio di via Dante, di fatto mettendo in strada 10 famiglie, per un totale di 27 persone. «Lavoriamo per dare un alloggio dignitoso alle famiglie sfollate. «Le parrocchie di Pioltello, la Caritas e tutta la città ci stanno dando una grande mano. E questo è molto importante, perché oltre ad avere effetti pratici, evidenzia l’esistenza di un grande sentimento di solidarietà che caratterizza la nostra comunità». L’ultima perizia, datata mercoledì 18 ottobre, effettuata dall’ingegner Antonio Baggi, incaricato dall’amministratore di condominio Giuseppe Bellantoni, evidenzia che la parte più danneggiata è la tromba delle scale, ma la situazione, a detta dell’amministratore, è critica in più punti. Sui tempi dei lavori però non si è sbilanciato, affermando che sta aspettando di avere delle risposte dalle imprese già interpellate, oltre che dall’assicurazione. Nel frattempo continua il lavoro del Comune per cercare una sistemazione alle famiglie sfollate, in particolare a quelle che non hanno trovato ospitalità da amici e parenti e a quelle con bambini. «Attualmente cinque delle 10 famiglie sfollate hanno sottoscritto un documento con il Comune con il quale dichiarano di aver trovato autonomamente una sistemazione presso amici e parenti» prosegue l’assessore ai Servizi Sociali, Antonella Busetto. «Naturalmente, se la situazione cambierà, cercheremo anche per loro una sistemazione. Per le altre 5, anche con l’aiuto delle parrocchie, abbiamo trovato degli appartamenti. Caritas poi ci ha aiutato con gli arredi, laddove non c’erano. Da lunedì notte, nella struttura alberghiera di Segrate messa a disposizione dall’amministrazione, dove dalla notte dell’11 ottobre dormivano due famiglie, non risiede più nessuno». Nei giorni scorsi, con l’ausilio della protezione civile, sono iniziate le operazioni di recupero dei vestiti e dei beni dagli appartamenti che proseguiranno nelle prossime ore.