04 Giugno 2021

Al momento è una corsa a tre, ma non è escluso che a breve possa arrivare una quarta candidatura. Le elezioni amministrative, in programma tra fine settembre e i primi di ottobre, iniziano a entrare nella fase calda e le scaramucce incominciano a prendere sempre più piede.
Tralasciamole per un momento e proviamo più semplicemente a fare ordine sulla base delle forze attualmente in campo. Il sindaco uscente Ivonne Cosciotti, come era prevedibile, ha deciso di riproporsi per il secondo mandato, appoggiata dalla coalizione che già 5 anni fa è risultata vincente: il Pd, la civica Lista per Pioltello e i socialisti. “Squadra che vince non si cambia” pare essere il motto di Cosciotti.
Di tutt’altro avviso il centrodestra che se alle scorse elezioni si era di fatto spaccato presentando più candidati sindaci, questa volta ha deciso di creare una coalizione larghissima, addirittura otto liste. Oltre al triumvirato formato da Forza Italia, Lega per Salvini, Fratelli d’Italia e lo storico alleato Polo per Pioltello, troviamo anche Cambiamo, Democrazia Cristiana, Pioltello Orizzonte Futuro e Progetto Pioltello. Il loro candidato sindaco, presentato ufficialmente due settimane fa è Claudio Fina, pioltellese doc, mai legato a forze politiche. Chiaro che il centrodestra con questa aggregazione massiccia sa bene di dover puntare al primo turno, perché a un’eventuale ballottaggio rischierebbe di non avere altri voti da racimolare.
Già, perché al momento un terzo candidato sindaco c’è ed è il capogruppo uscente del Movimento 5 Stelle, Giampiero Dio, che guiderà i grillini. Ed è stato molto chiaro fin da subito: «Siamo realisti e consapevoli che se ci sarà un ballottaggio, difficilmente noi saremo ancora in gioco. A quel punto decideremo come muoverci, in base ai programmi. Ma è chiaro fin da subito che con questo centrodestra noi non abbiamo nulla da spartire». Inoltre, nelle ultime ore, non si esclude la possibilità di una discesa in campo di un quarto candidato sindaco. Il nome non c’è ancora, ma potrebbe rappresentare l’ala più a sinistra del panorama politico cittadino, come avvenne anche cinque anni fa.