15 Aprile 2021

Nell’udienza preliminare legata alla vicenda della tragedia ferroviaria che la  mattina del 25 gennaio 2018 provocò la morte di tre persone, i pubblici ministeri Maura Ripamonti e Leonardo Lesti hanno ribadito la richiesta di processo a carico di nove persone, tra cui spicca Maurizio Gentile, ex amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, attualmente commissario straordinario per la messa in sicurezza della A24 e A25. Quella mattina il treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi, deragliò dopo aver superato da poco la stazione di Pioltello. Nell'incidente rimasero feriti un centinaio di pendolari. Oltre a Gentile, tra  gli altri imputati, accusati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione delle normative sulla sicurezza, c’è un altro manager all’epoca di Rete Ferroviaria Italiana, sette tra dipendenti e tecnici di Rfi e la stessa società. Un decimo imputato, invece, l’allora responsabile del Nucleo manutentivo lavori di Treviglio di Rfi, ha chiesto di patteggiare a tre anni e mezzo di carcere, ottenendo il parere favorevole dei pm. Secondo la Procura il disastro ferroviario fu dovuto a numerosi omissioni nella manutenzione e nella sicurezza, con il solo scopo di risparmiare.