Proprio in questi giorni, in cui la tragedia ferroviaria di Brandizzo dove hanno perso la vita cinque operai è tra le notizie principali, ne emerge una altrettanto inquietante legata al deragliamento del treno a Piotello la mattina del 25 gennaio 2018. Le squadre di operai facevano manutenzione sulla linea senza l’interruzione del servizio, ma con un collega che guardava a destra e a sinistra e con un fischietto avvisava tutti di spostarsi se arrivava un colloquio. A testimoniarlo un ex operaio lo scorso fine maggio, come è possibile leggere dalle trascrizioni dell’udienza, e a riprendere è stata l’Ansa. Davanti ai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti l’uomo aveva dichiarato che si metteva in mezzo fra la linea veloce e la linea lenta e faceva da scorta alla squadra di intervento usando un fischietto per farla uscire per tempo dai binari. A precisa domanda dei pm su come mai non c’era interruzione della linea quando venivano effettuati questi lavori il testimone aveva detto: “Questioni di movimento treni, non lo so, poi bisogna vedere, se l'intervento era lungo si chiedeva e se non ce la davano intervenivamo tra un treno e l'altro”. Sempre i pm, in quel passaggio della deposizione, avevano fatto presente, controllando sulle schede di lavoro, che quell'intervento di rincalzatura sul giunto era stato un lavoro “lungo”, perché avevano impiegato circa 8 ore. Nell’incidente di Pioltello morirono tre persone e una cinquantina rimasero ferire. Il processo è ancora in corso e sono nove gli imputati. Il deragliamento, secondo le indagini, avvenne per la rottura di un pezzo di rotaia lungo 23 centimetri sopra il giunto che era in pessime condizioni.