Ha pensato di abbandonare una serie di faldoni, frutto di 32 anni di lavoro, in un aiuola di via Foscolo, probabilmente per non dover fare più viaggi alla piattaforma ecologica, e magari differenziare il materiale. Soltanto che non ha pensato a una cosa semplice: rovistando fra le tante carte abbandonate sarebbero emersi documenti che avrebbero permesso di risalire a lui. E così è stato. Tracce inequivocabili, senza tralasciare il fatto che aveva seminato qua e là una serie di dati sensibili, visto che il soggetto in questione è un medico, residente proprio a Segrate, e c’erano anche cartelle piuttosto riservate. Fatto sta che il “zozzone” di turno è stato identificato e presto sarà contattato dalle autorità a cui dovrà fornire spiegazioni, che difficilmente gli eviteranno una pesante sanzione. Sulla questione, l’ironia dell’assessore all’Ambiente, Damiano Dalerba: “Chissà cosa mi dirà al telefono il dottore per giustificarsi”.