23 Novembre 2017

Un investimento triennale di un milione e 800mila euro per salvare l’Idroscalo. A portare acqua, è proprio il caso di dirlo, al mulino del mare nostrum è Cap Holding, che nei giorni scorsi ha stipulato un contratto con Città Metropolitana, che prevede l’affitto di alcune strutture a un prezzo davvero considerevole. Con quei soldi si interverrà in maniera sostanziosa sia per la manutenzione del verde che dell’acqua stessa, da anni infestata dalla Potamogeton Pusillus, più semplicemente una pianta acquatica che infesta il bacino limitando le discipline acquatiche come vela, canoa, canottaggio o più semplicemente fare un bagno refrigerante d’estate.
«Sono due anni che sollevo il problema in tutte le sedi opportune», spiega il sindaco Paolo Micheli. «L’Idroscalo era gestito dalla Provincia, ma dopo la sua soppressione la responsabilità è passata a Città Metropolitana che, però, ha subito spiegato che mancavano i fondi per averne la giusta cura. Come amministrazione segratese ho incontrato una serie di sponsor privati, ma nessuno ha mai voluto impegnarsi seriamente. Con Alessandro Russo, presidente del Consorzio acqua potabile, abbiamo invece trovato subito un interlocutore sensibile. E nei giorni scorsi, grazie anche all’interessamento del sindaco di Milano, Beppe Sala, si è arrivati alla stipula di un accordo importante. Ricordo che l’Idroscalo costa a Città Metropolitana circa 2 milioni e 300mila euro all’anno. L’intervento di Cap è fondamentale per la sua salvezza».
Il presidente Russo ha fatto sapere di volere portare un centro di ricerca sulle acque, da allestire all’interno dell’attuale “Sala azzurra”, e di voler promuovere il riutilizzo delle alghe che infestano le acque del mare dei milanesi attraverso la produzione sperimentale di biogas nel vicino impianto di Peschiera Borromeo.