15 Luglio 2022

Il segratese Andrea Mercurio torna in libreria. A distanza di un paio d’anni dall’uscita di “Tutto d’un pezzo” scritto insieme all’indimenticato Mauro Bellugi, in cui raccontava le imprese sportive dell’ex calciatore, questa volta vengono narrate le imprese del pugile Vincenzo Mangiacapre nel libro, ancora una volta redatto a quattro mani “Senza guardia. Dalla strada alle Olimpiadi con la vita in pugno”. E la presentazione ufficiale ha avuto come cornice di prestigio la sala “Caduti di Nassirya” del Senato, grazie all’interessamento della senatrice Luisa Angrisani che li ha invitati a Roma, insieme a Clemente Russo, che ha scritto la prefazione.
«La senatrice è originaria del casertano proprio dove Vincenzo è nato e cresciuto» racconta Mercurio. «Quando è venuta a conoscenza di questo lavoro ha preso a cuore la vicenda e ha voluto promuovere il libro con l’intenzione anche di portarlo nelle scuole. La vita di Vincenzo, infatti, è una storia di disagio sociale, ma anche di riscatto per un giovane che può essere preso ad esempio da tanti che sono nati e vivono in Campania. Vincenzo, infatti, da ragazzo frequentava decisamente cattive compagnie, a un passo dall’entrare nella microcriminalità, ma anche in giri molto più grandi e pericolosi. E invece, grazie allo sport e al pugilato in particolare, è riuscito a cambiare strada, fino a raggiungere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra nel 2012».
Tanti gli aneddoti raccontati in questo libro. «Vincenzo è venuto un giorno a Segrate e mi ha raccontanto numerosi episodi della sua vita» prosegue Mercurio «che nel libro sono riportati fedelmente senza fare sconti. L’unica volta che è stato arrestato fu forse quando non aveva particolari colpe. Due suoi amici aggredirono due gioiellieri che stavano rapinando. Lui si mise di mezzo per evitare il peggio, ma si prese un pugno e a quel punto reagì. Risultato: arrestato per rissa e rapina. Per sua fortuna non aveva ancora compiuto 18 anni così fu messo ai domiciliari e poi in prova con i Servizi Sociali. Una vicenda che l’ha segnato e da lì è iniziata la sua risalita, aggrappandosi al pugilato». La cosa curiosa, come racconta Andrea, è che Mangiacapre ha boxato per i colori della Polizia penitenziaria. In pratica da dietro le sbarre si è trovato sul versante opposto. «Entrare in Senato è stato davvero suggestivo, a parte la giacca e cravatta con il caldo che faceva. Il lato divertente» conclude Mercurio sorridendo «è stato che Russo si è presentato senza e i messi gliene hanno data una che era davvero orribile».