25 Febbraio 2022

L’emergenza covid l’ha costretto a rinunciare per due anni, ma finalmente Ezio Cavazzini è riuscito a tornare in Benin. Per la decima volta, il dentista segratese ha portato la sua esperienza e la sua competenza in Africa, prestando cure odontoiatriche a persone meno fortunate. In due settimane abbondanti (dal 28 gennaio al 14 febbraio) Cavazzini ha visitato 399, estratto 506 denti, compiuto 79 pulizie del tartaro e tanti altri interventi. Il suo impegno in questa terra ha avuto inizio nel 2011, quando a una settimana dal suo 50esimo compleanno il suo migliore amico Silvano Russo venne a mancare improvvisamente. Durante le sue esequie venne raccolto del denaro che sua moglie Lella decise di devolvere all’Aleimar, onlus di Melzo, per costruire nuove aule nella scuola del villaggio di Kpossegan. E così ad aprile del 2011 anche Cavazzini decise di andare in Africa in occasione dell’inaugurazione di questa struttura. Portò con sé alcuni strumenti e un po’ di medicinali ed effettuò oltre 250 visite. Da quel momento ogni anno il dentista segratese torna in Benin per 15 giorni a prestare soccorso a persone davvero bisognose. «Dopo tre anni di inutilizzo» racconta Cavazzini «Abbiamo trovato il “riunito odontoiatrico” inservibile e quasi tutto lo strumentario chirurgico era scomparso. Mi sono trovato in un primo momento a non poter né fare otturazioni né togliere denti. Fortunatamente sono riuscito ad acquistare in Nigeria un set quasi completo di pinze e leve». E poi c’è la storia di Leon, un bimbo con la mandibola fratturata ed esposta. «A breve verrà ricoverato per il primo intervento presso l’ospedale Fatebenefratelli di Tanguiéta» prosegue Cavazzini. «Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno già mandato un contributo che ci permette di affrontare tutte le spese per intervento, degenza, farmaci, alloggio dei genitori e altre eventuali spese per Leon».