16 Febbraio 2018

Lo studio di fattibilità per collegare l’aeroporto di Linate con la stazione di porta segratese (che sorgerà proprio davanti al futuro centro commerciale Westfield), portato avanti da Metropolitana Milanese, ha raggiunto il primo stadio ed è stato presentato in una riunione tecnica. Cinque le ipotesi messe sul campo, anche se una pare sia già stata scartata a priori dalla stessa MM. Si tratta di un collegamento su gomma le cui criticità sarebbero davvero troppe. La seconda vedrebbe la nascita di una cabinovia che scavalcherebbe l’Idroscalo e si fermerebbe prima tra l’Ibm e la Mondadori e successivamente in stazione. Costerebbe 35 milioni di euro e trasporterebbe, in cabine da dieci posti, 3mila persone all’ora. Troppo poche. La terza, invece, prevederebbe una monorotaia che seguirebbe il percorso della Rivoltana, girando, all’altezza delle Tribune, in direzione centro commerciale, per arrivare in stazione direttamente sul piano dei treni. Permetterebbe di spostare 6mila persone all’ora e costerebbe 140 milioni di euro. La quarta sarebbe invece una soluzione sotterranea. Una linea della metropolitana con partenza da Linate e arrivo in stazione in soli 3 minuti, È quella che piace molto ai vertici di Regione Lombardia perché potrebbe servire anche i pendolari che dalla bergamasca e dalla provincia di Cremona devono raggiungere Milano. Potrebbero scendere a Segrate (invece di proseguire fino alla stazione Garibaldi) e in 14 minuti di metro arrivare a San Babila. Costo del progetto 280 milioni di euro. Infine c’è l’ultima ipotesi, simile alla precedente, con l’aggiunta di una fermata tra Ibm e Mondadori, prima di proseguire fino alla stazione di Segrate. Il tracciato subirebbe una deviazione di circa un chilometro, che passerebbe sotto l’Idroscalo. Il costo aumenterebbe di 100 milioni di euro (380 in totale). Questa ipotesi è in assoluto la preferita da parte dell’amministrazione comunale segratese. Lunedì il sindaco Paolo Micheli ha incontrato i vertici delle aziende in zona interessate (Ibm, Mondadori, Segreen, Generali e Cassa depositi e prestiti), chiedendo di fare squadra e usare tutti i loro canali per spingere in questa direzione. È stato calcolato che sarebbero circa 20mila le persone che potrebbero potenzialmente avere interesse a questa fermata, a cui si aggiungerebbero i 5mila residenti della vicina San Bovio.