25 Novembre 2022

Da poco arrivati a Milano Due, ma già innamorati di Segrate e in particolare del quartiere, al punto tale che non vedono l’ora di poter contribuire alla sua bellezza, sia sul piano estetico che soprattutto su quello umano. Stiamo parlando di Monica Pedrazzini e Pier Paolo Piastra, compagni nella vita privata e in quella professionale, dal momento che insieme lavorano come produttori presso Viva production cinema e Pama film productions, agenzia che progetta, finanzia, produce e distribuisce non solo film e cortometraggi, ma anche musical, spettacoli televisivi e teatrali, serie e format per programmi TV. Ultima recentissima creazione dell’affiatata coppia è  il film “The Christmas Show”, con Raoul Bova, Serena Autieri , Ornella Muti, Tullio Solenghi e Francesco Pannofino che ha debuttato nelle sale il 17 novembre, ottenendo un buon riscontro dal pubblico e dalla critica.
Tutto sommato, non c’era neanche da stupirsi, considerando l’esperienza pluriennale dei suoi produttori, come afferma lo stesso Piastra: «Ormai ci ho fatto l’occhio per questo genere di cose, poi so come ci siamo messi all’opera, sempre con la massima cura, che è ancora più importante se si pensa che quando abbiamo iniziato le riprese, nel 2021, eravamo in piena zona rossa. Nonostante questo, in quei primi mesi non abbiamo mai avuto un caso di positività sul set: questa è già una vittoria, perché vuol dire che se si lavora bene, i risultati vengono di conseguenza».
Si è trattato a tutti gli effetti di una grande e faticosa impresa, ricompensata da un pubblico entusiasta il giorno della prima. Tutto questo è ancora meno scontato, vista l’originalità del film in questione, che vuole prendere le distanze dai classici cinepanettoni, per portare una ventata di aria fresca nel panorama italiano della cinematografia natalizia. La pellicola presenta infatti il Natale in tutta la sua magia, con una prospettiva fuori dall’ordinario che si ispira alle atmosfere dei tipici film americani. «Si tratta di una vera e propria fiaba» dichiara a questo proposito Piastra «che vuole trascinare gli spettatori con sé e coinvolgere intere famiglie, perché dai più grandi ai più piccini tutti possano scoprire o ritrovare il Babbo Natale che è in ognuno di noi».
Il film è stato proiettato la prima volta giovedì scorso, a seguito di una cerimonia con tanto di red carpet, musica e angeli danzanti, presso il The space cinema dell’Odeon di Milano, per un pubblico vasto che ha contato quasi 150 vip, tra cui Antonella Clerici e Paolo Ruffini. «La storia ha catturato gli spettatori» racconta Pedrazzini «ed è stata definita da tanti una commedia elegante, che era proprio l’obiettivo che volevamo raggiungere, per proporre qualcosa di divertente ma al tempo stesso che non fosse volgare e si rivolgesse a tutti, catturando l’essenza fiabesca di questo periodo dell’anno». D’altro canto, la coppia di produttori ha creduto in questo progetto sin dall’inizio proprio affidandosi agli spiriti dei Natali passati, presenti e futuri che albergano in loro e che, a differenza degli spiritelli del classico “Canto di Natale” di Dickens, portano solo bei ricordi e spalancano visioni colme di speranza sul futuro. Le parole di Pedrazzini e Piastra, infatti, esprimono amore e fratellanza, racchiudendo il significato non solo del Natale, ma anche di un’intera vita fatta di quotidiani gesti di benevolenza. «Ci piace vedere l’entusiasmo nelle persone e nelle famiglie che si riuniscono per vedere i nostri film» commenta Piastra per entrambi «poi io personalmente mi sento molto bambino: da quando sono nato è come se un Babbo Natale vivesse in me. Non lo vedo affatto come un problema, anzi, questo è il modo di essere che preferisco, perché così mi concentro sul bene che c’è e che si può sempre fare per aiutare il prossimo e migliorare lo stato delle cose».
Un’attitudine questa che si riflette in oltre 30 anni di onorata carriera come imprenditore e, al contempo, come benefattore, dal momento che la beneficienza è sempre stata parte della vita del produttore. Piastra infatti racconta di avere iniziato a lavorare a 18 anni e di avere in seguito sempre operato per aziende e in contesti diversi, sperimentando anche una gavetta che in molti invidierebbero. Dopo avere studiato regia, guidato da una forte passione per il mondo del cinema, ha potuto mettersi al servizio di registi e attori d’eccezione: tra le sue prime imprese cinematografiche, il suo operato alla produzione di “Matrimonio al sud”, con Massimo Boldi, Biagio Izzo e Paolo Conticini. Piastra esprime così la sua etica professionale: «Ho lavorato molto e dove ho messo le mani ho sempre portato tutto il mio contributo e questo alla fine si è visto nei risultati. Per il resto, mi piace cambiare e continuare a mettermi alla prova in nuove esperienze, per cercare di fare sempre di più». Quanto alla beneficienza, anche in questo campo Piastra e Pedrazzini possono vantare un impegno costante e sempre spassionato, privo di qualsiasi vanagloria, come affermano loro stessi, rivelando di essersi spesso opposti alla pubblicizzazione del loro operato. «Ci piace, dove possiamo, dare una mano, perché il nostro cuore è sempre aperto e non ci costa nulla. L’abbiamo fatto in passato, non solo con donazioni, ma anche mettendo a disposizione tutti i nostri mezzi: per esempio, abbiamo realizzato un documentario per l’istituto Don Orione di Milano, per mostrare la quotidianità nei reparti e dare spazio a realtà che spesso rischiano di venire trascurate. Però non vorremmo pubblicità, anzi, l’unico motivo per cui ci fa piacere che il nostro nome sia associato a queste imprese è perché così le persone hanno modo di conoscerci e sapere che se ci sono idee noi siamo disponibili ad aiutare per realizzarle, per migliorare il posto in cui viviamo e la vita di molti». Milano Due, e in generale Segrate, non fa eccezione. Come non farlo, d’altro canto, visto anche l’amore che lega la coppia al territorio in cui l’ha portata a trasferirsi: «Abbiamo viaggiato tanto e continuiamo a farlo, ma ogni volta quando torniamo qui ci si aprono il cuore e i polmoni, perché è proprio un’oasi di verde tranquilla, appena fuori dal caos del centro».
Piani per il futuro? Sicuramente altri film, prima su tutte una produzione internazionale di cui ancora non si possono svelare troppi dettagli, ma che già promette un successo strepitoso; poi, nuovi progetti di beneficienza, perché no, anche per le associazioni del territorio.
Chiara Valnegri