10 Febbraio 2022

Rubavano soldi dalle buste che arrivavano dall’estero a Linate e poi andavano a cambiarli in euro nelle apposite agenzie. Un trucchetto che ha fatto sparire nel corso degli anni quasi 350mila euro. A finire sotto la lente degli inquirenti sette persone; tre di loro lavorano presso il centro di smistamento di Poste Italiane dell’aeroporto di Linate, quattro sono, invece, complici. La banda era diventata esperta nell’individuare le lettere contenente soldi, in particolare yen giapponesi e dollari australiani, che venivano inviati per iniziative di beneficenza o per acquistare amuleti. Le indagini sono scattate quando gli ammanchi hanno iniziato a essere considerevoli e soprattutto quando le richieste di cambio valuta sono aumentate in maniera sospetta. A quel punto gli accertamenti, anche con l’ausilio di videocamere interne, hanno permesso di individuare in particolare un dipendente di Poste Italiane addetto allo smistamento dei sacchi di corrispondenza a Linate. E da lui si è poi risaliti agli altri. Per le sette persone il gip ha accolto la richiesta di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di permanenza nel Comune di residenza con divieto di allontanarsi dall’abitazione; due sono stati indagati in stato di libertà.