09 Febbraio 2021

Un percorso durato 4 anni, giunto finalmente al termine: il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni è stato trasformato in una nuova realtà, decisamente più innovativa. Si è dunque perfezionata la compravendita tra Cap Holding Spa e i comuni soci di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello e Segrate. Con questo atto Cap ha acquisito il 79,2% del capitale sociale di Core spa, con l’obiettivo di realizzare una biopiattaforma, progetto del valore di oltre 47 milioni di euro che, nei giorni scorsi, ha ricevuto da Città metropolitana l’autorizzazione definitiva. “Questo accordo permetterà di convertire l’attuale in un polo green altamente innovativo, unico in Italia” commenta il sindaco di Segrate Paolo Micheli. “La sostenibilità ambientale ed energetica è al centro delle nostre politiche. Rappresenta una sfida e un'opportunità per dare il via a un sistema economico circolare basato sul riuso e riciclo della materia. Il progetto di riconversione del termovalorizzatore di Sesto sposa questa visione e si inserisce in un processo di traghettamento della Lombardia e dell’intero Paese verso sistemi virtuosi e innovativi di gestione dei rifiuti”.

“Una collaborazione che vedrà la realizzazione un grande progetto di economia circolare, uno studio innovativo in Europa: dal bruciare umido alla gestione dei fanghi” gli fa eco il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti. “Un progetto di quasi 60 milioni di euro proposto dal Gruppo Cap, che ha visto anche la sua trasformazione societaria. Ora inizia una nuova sfida per la trasformazione dell’impianto. Il nostro secco verrà portato altrove per permettere lo spegnimento di quella sezione e dar via al cambiamento. Rispettare l’ambiente e cercare soluzioni innovative a volte sono temi da congressi. I Comuni soci hanno creduto che si potesse realizzare. E vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questo percorso complesso e visionario”.

Si tratta di un progetto unico in Italia: non solo la biopiattaforma è l’unico termovalorizzatore autorizzato e realizzato in Italia negli ultimi 10 anni, ma è un impianto innovativo che ospiterà un polo di ricerca avanzata che si è già assicurato un finanziamento di 2,5 milioni di euro grazie a un progetto europeo. Un‘infrastruttura sostenibile a zero emissioni di CO2 fossile, capace di unire in un unico impianto un termovalorizzatore e un depuratore e che ha anche visto il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni dei territori per migliorare e definire insieme all’azienda il progetto finale. La biopiattaforma valorizzerà 65mila tonnellate di fanghi prodotti ogni anno dai 40 depuratori distribuiti sul territorio della Città metropolitana. Proprio i fanghi, che fino a oggi erano materia di scarto, serviranno a produrre ben 11.120 MWh/anno di calore per il teleriscaldamento e recuperare fosforo da impiegare come fertilizzante. In questo modo, il 75% dei fanghi verrà trasformato in energia e il 25% in fertilizzante. L’attuale termovalorizzatore verrà dismesso e demolito nelle prossime settimane per dare inizio ai lavori di realizzazione del nuovo impianto che dovrebbe diventare operativo a ottobre 2022 con la messa in funzione della prima linea e a marzo 2023.