13 Aprile 2021

L’ordigno bellico di fabbricazione inglese da 500 libbre, risalente alla Seconda guerra mondiale, rinvenuto a metà marzo nel cantiere Teralp della ferrovia, preoccupa non poco il sindaco Paolo Micheli. Il primo cittadino ha preso carta e penna e ha scritto in prefettura, ribadendo la contrarietà a farlo brillare fino a quando l’emergenza sanitaria in corsa non sia chiusa. Questo, perché spostare oltre 400 residenti di Tregarezzo e del Segrate Village potrebbe essere un problema serio. Inizialmente si era deciso per il 25 aprile, ma in quel fine settimana all’Idroscalo si tiene una gara internazionale di canoa e quindi è stata cancellata. Più probabile che si voglia farla brillare il 2 maggio. Anche in questo caso al mare nostrum c’è in calendario una competizione, ma il suo slittamento è cosa fattibile. Ad ogni modo per Micheli poco cambia: resta un azzardo. E nella lettera lo scrive apertamente: “Il 20 aprile, come annunciato da Regione Lombardia, partirà l’attività del Centro vaccinale massivo di Novegro, distante alcune centinaia di metri dal luogo di ritrovamento dell'ordigno, con tutte le complicazioni in termini di traffico e di gestione dell'afflusso all’hub in sicurezza di diverse migliaia di persone. Inoltre vista la preoccupazione di tutti gli enti riguardo la potenziale pericolosità attuale dell'ordigno all'interno del cantiere, situazione che ha generato la decisione di anticipare il più possibile le operazioni di brillamento, chiedo che sia chiarito il raggio d’azione entro il quale la bomba in caso di esplosione potrebbe generare danni a cose o persone. Oggi è in vigore un'ordinanza sindacale urgente che limita a 50 metri la distanza dall'ordigno. Chiedo pertanto conferma che tale distanza sia sufficiente a mitigare ragionevolmente il rischio di esplosioni accidentali o se, come affermato nelle riunioni dal rappresentante della Prefettura, le vibrazioni indotte dal traffico ferroviario, al momento non sospeso, possano rappresentare un potenziale innesco. In caso affermativo chiedo l’immediata sospensione del traffico ferroviario mediante decreto prefettizio, in caso negativo chiedo cortesemente che venga smentito quanto affermato nel corso della riunione”. Micheli, inoltre chiede l’emanazione di un Protocollo sanitario da parte di Ats sulle operazioni di evacuazione della popolazione interessata allo sgombero, “con esclusione di ogni responsabilità mia o dei rappresentanti del Comune di Segrate in caso di contagi determinate da tali operazioni. È necessario che tale Protocollo sia pronto entro 7 giorni e che descriva chiaramente le attività necessarie in fase di allontanamento e ricovero della popolazione, sia in assenza che in presenza di sintomatologia o evidenza covid, inclusa la gestione di eventuali pasti”. Non solo. Nella lettera viene anche chiesto “Un provvedimento ministeriale o prefettizio che deroghi ai divieti imposti dai Dpcm in vigore e consenta ai cittadini di spostarsi da casa senza trasgredire alle regole e l’impegno scritto da parte di Ferrovie o degli enti o società interessate, che tutti i costi sostenuti nell'operazione dal Comune di Segrate o dagli enti limitrofi siano a proprio carico”.