24 Gennaio 2020

C’è grande attesa da parte dell’amministrazione comunale per il futuro dell’ex Cise, l’area dismessa e in pieno degrado a ovest della città, nel quartiere di Redecesio. Nei giorni scorsi, infatti, tramite gara bandita da Enel, l’area è stata aggiudicata da Giovanni Cassinelli, impreditore che a Segrate ha già compiuto una serie di interventi e che ha in mano anche altri terreni cittadini, tra i quali alcuni nel Centroparco. Il sindaco Paolo Micheli l’ha già incontrato e con lui ha cercato di fare il punto sul futuro dell’ex Cise. «Siamo molto soddisfatti del fatto che finalmente quell’area sarà recuperata» spiega il primo cittadino. «Ci aspettiamo che vi venga ufficialmente presentato un piano per il rilancio di quella zona e ci aspettiamo che sia un progetto agganciato alla zona ovest della città dove ci sono già attività produttive in essere. Quello che vogliamo assolutamente evitare è un impatto negativo sulla viabilità del quartiere, quindi gli ingressi dovranno essere dalla parte di via Lambretta e non da via Delle Regioni. Inoltre auspichiamo che il nuovo progetto possa portare anche nuova occupazione. Vediamo quale saranno le prossime mosse della nuova proprietà. Il tavolo delle trattative direi che è stato aperto, per il momento restiamo fiduciosi». In pratica l’amministrazione ha fatto capire al gruppo guidato da Cassinelli che si vorrebbe evitare la logistica. Inoltre, voci di corridoio sussurrano che sia stata chiesta la cancellazione delle volumetrie che l’imprenditore vanta nelle aree del Centroparco e che vengano cedute al Comune, in modo da dare continuità al progetto ambientale che è stato presentato proprio prima di Natale. Un discorso simile anche per alcuni terreni che Cassinelli avrebbe a ridosso di Milano Due. Ora non resta che attendere le contromosse dell’operatore. E secondo i ben informati vorrebbe installare nell’ex Cise la sede centrale di Decathlon. «Ad ogni modo quell’area per troppo tempo è stata terra di nessuno. È positivo che finalmente se ne parli in un’ottica di rilancio», conclude Micheli.