22 Marzo 2019

Il Golfo Agricolo torna d’attualità. Con una lettera indirizzata al sindaco Paolo Micheli (e per conoscenza agli assessori, ai consiglieri comunali e anche alla nostra redazione) e firmata da Luca e Alessandro Cantoni, la società Europa 2000, proprietaria dell’area, rivendica la validità del progetto iniziale portato avanti dalla precedente giunta Alessandrini e attacca l’attuale primo cittadino. Ecco i passaggi più importanti: “Abbiamo letto, con grande stupore e non senza incredulità che, nell’atto di citazione relativo all’appello della sentenza Tribunale di Milano n. 11207/2018, si insinua che la passata previsione urbanistica relativa all’area di proprietà di Europa 2000 sarebbe stata in qualche modo favorita dal fatto che la giunta dell’epoca era composta da partiti riconducibili allo stesso schieramento politico del nostro compianto padre, il senatore Gianpiero Carlo Cantoni (...) Si tratta, evidentemente, di un’illazione che, visto il particolare contesto in cui si inserisce e il significato che le viene chiaramente attribuito, risulta del tutto strumentale e fuori luogo nonché (per usare un eufemismo) inqualificabile e inopportuna giacché rivolta avverso una persona che non è nemmeno più in grado di difendersi. (...) Nell’occasione ci preme inoltre farle presente che, anche in ragione di quest’ultimo fatto, l’area di proprietà di Europa 2000, fino a quando Lei sarà a capo della giunta che governa Segrate, non verrà mai ceduta al Comune e l’accesso alla stessa, trattandosi di terreno privato, sarà perennemente interdetto a tutti i cittadini. Riteniamo inoltre opportuno rammentarle che la passata previsione del Pgt, a fronte della ridotta edificabilità di una esigua porzione dell’intero e ben più esteso comparto, prevedeva la cessione in favore dell’amministrazione (e, dunque, della collettività tutta) di oltre il 70% dell’intera area, previamente rimboscata e attrezzata a spese dell’operatore privato, nonché l’incameramento, a titolo di oneri, di svariati milioni di euro che ben avrebbero potuto essere impiegati dal Comune per la realizzazione di interventi di pubblico interesse. Allo stato attuale, invece, il nuovo strumento urbanistico, come peraltro riconosce lo stesso Documento Unico di Programmazione recentemente approvato dal consiglio comunale, prevede sull’area in argomento un meccanismo perequativo inadeguato e concretamente irrealizzabile. Detto meccanismo, infatti, ipotizza la produzione di una volumetria, da fare atterrare su altre aree idonee, esterne al comparto in oggetto, al momento di fatto inesistenti, del tutto irrisoria e, pertanto, di valore non sufficiente rispetto all’importanza della cessione che si chiede in cambio. A questo si aggiunga la doppia condanna allo stato già subita dal Comune che, a causa dell’intervenuto annullamento, da parte del Giudice Amministrativo, della precedente previsione urbanistica e a fronte della successiva scelta urbanistica operata dall’attuale giunta di non riconoscere al comparto in argomento alcuna edificabilità identica o similare quella passata, si trova ora obbligata (in caso di definitiva conferma delle richiamate decisioni risarcitorie) a dover restituire a Europa 2000 la somma complessiva di circa 3 milioni di euro: Importo questo attinente, in parte all’Imu corrisposta e non dovuta per gli anni dal 2012 al 2014 e, in parte, agli ingenti costi che la medesima società ha pure dovuto sostenere, per l’esecuzione degli interventi di piantumazione preventiva (c.d. preverdissement) che, sempre nell’impostazione del trascorso Pgt, costituivano condizione necessaria per lo sviluppo edificatorio degli ambiti di trasformazione quale quello in discorso e che, a seguito dell’annullamento dello strumento urbanistico comunale, si sono rivelati del tutto inutili. È del tutto evidente che, anche in questo caso, trattasi di somme che, in aggiunta ed unitamente agli oneri di urbanizzazione di cui Europa 2000 si sarebbe fatta carico, l’amministrazione avrebbe senz’altro potuto mantenere e quindi utilizzare in favore e a beneficio della cittadinanza”. A stretto giro è arrivata l’immediata replica del sindaco: “Sta girando una comunicazione di Europa 2000, la società che avrebbe voluto cementificare il Golfo Agricolo, che trovo molto grave perché altamente lesiva dell’indipendenza di istituzioni pubbliche quali sono il Comune di Segrate e i suoi amministratori. In questa lettera è scritto: “Finché lei sarà a capo della giunta che governa Segrate, non verrà mai ceduta al Comune e l’accesso alla stessa, trattandosi di un terreno privato, sarà perennemente interdetto ai cittadini”. Questa frase è inaccettabile. Le scelte di pianificazione urbanistica assunte sono state legittimamente adottate da organi democratici e indipendenti come il consiglio comunale e la giunta, peraltro su sollecitazione di migliaia di segratesi contrari all’edificazione di quell’oasi verde. Qualunque affermazione contenuta nell’atto d’appello non gradita dalla controparte ha come sede fisiologica ed esclusiva di valutazione la Corte d’Appello. Il ricorso ai media e alla pubblica piazza, perciò, è parte della strategia della proprietà per mettere pressione sull’amministrazione comunale. Ricordo ancora una volta che il progetto di edificazione del Golfo Agricolo è stato annullato dal Tar e dal Consiglio di Stato perché illegittimo, in quanto era una gigantesca colata di cemento. La cessione del 70% dei terreni a parco pubblico era il classico fumo negli occhi per vendere ai segratesi una grande speculazione edilizia e di consumo del suolo. Il tentativo di far passare come parco pubblico (o addirittura come un’area “rimboscata”) qualche giardinetto all’ombra di decine di palazzoni è stata e continua a essere un’operazione di puro marketing senza capo né coda. In quanto ai terreni del Golfo Agricolo di proprietà di Europa 2000, nel ricordare che sono recintati ormai dal 2015, ribadisco che verranno inseriti all’interno del Parco di Interesse Sovra Locale Est delle Cave, al fine di tutelarne ulteriormente la valenza ambientale e senza nulla togliere ai diritti dei proprietari. Non saranno queste azioni a fermarci. Al contrario proseguiamo dritti sulla strada dello sviluppo sostenibile della nostra città, consentendo le attività edilizie ammesse dal Pgt. La battaglia della giovane Greta non si fa solo a parole o con le manifestazioni, ma anche con fatti concreti, tutelando il bene più prezioso per l’umanità: la nostra Terra e la sua vitalità ecologica”.