01 Marzo 2019

Il Bilancio è uno dei passaggi fondamentali di un’amministrazione comunale. Anche per questo ha sorpreso che la minoranza di fatto non si è presentata in aula per la discussione. Erano, infatti, presenti solamente Diego Dimalta del Movimento Cinque Stelle, Fabrizio Peviani di PartecipAzione e Giuseppe Del Giudice di Forza Italia. Assenti i due consiglieri della Lega Vittorio Rigamonti e Andrea Donati, i due azzurri Nicola De Felice e Marco Trebino, il consigliere di PartecipAzione Giampiero Airato e il collega di Centristi per l’Europa Andrea Borruso. A quel punto approvare il Bilancio di previsione 2019/21 per la maggioranza è stato come fare una passeggiata, con i tre presenti della minoranza che hanno votato contro, senza neppure prendere la parola per un qualche intervento critico. Se vogliamo spicca il voto di astensione del consigliere di maggioranza di Segrate Nostra, Roberto Fusilli, a conferma che qualcuno non è in perfetta sintonia con l’operato dell’amministrazione. Ma, obiettivamente, ci si aspettava che la battaglia alle scelte della giunta Micheli sarebbe stata portata avanti dall’opposizione, che invece ha optato per restarsene a casa.
Nel documento viene evidenziato  come le entrate correnti sono superiori alle spese correnti, il segno più sul saldo del conto corrente (non accadeva da anni), la riduzione drastica della spesa per interessi passivi, le imposte locali e le tariffe invariate e la previsione di investimenti in opere pubbliche per 10 milioni di euro nel prossimo biennio.
«Possiamo dire con orgoglio di aver evitato il dissesto del Comune, che avrebbe comportato il taglio di tutti i servizi non essenziali. Si tratta di un risultato importantissimo e tutt’altro che scontato, data la gravità dello squilibrio finanziario che ha avuto origine tra il 2010 e il 2015» il commento del vicesindaco e assessore al Bilancio Luca Stanca. «Dopo aver ripianato oltre 3 milioni di euro di debiti nascosti e aver neutralizzato crediti inesigibili ereditati dal passato per oltre 13 milioni di euro, questo Bilancio fa ulteriori passi importanti verso il riequilibrio. Viene finalmente risolta la crisi di liquidità, azzerando la spesa per interessi sull’anticipazione di tesoreria, e si riducono drasticamente i debiti per mutui, che da oltre 25 milioni di euro a fine 2015 scenderanno a 4 milioni di euro nel 2021». Soddisfatto di come sia andata la votazione anche il sindaco Paolo Micheli, che punta l’indice sulle scelte impopolari della sua amministrazione: «Non ci stancheremo di ripetere che questo è un risultato straordinario di cui andiamo molto fieri. Grazie a una gestione finanziaria responsabile e consapevole, abbiamo ridato un futuro a Segrate e fiducia a tutti i cittadini. Sono tornati a crescere i servizi, a partire da quelli di supporto alle fasce più deboli e alle persone maggiormente in difficoltà».