20 Giugno 2022

Al centro civico Verdi è stata inaugurata stamane, lunedì 20 giugno, alla presenza dell’ex calciatore campione del Mondo a Spagna 82 Fulvio Collovati e di Cinzia Bearzot, figlia dell’indimenticato commissario tecnico Enzo, la mostra fotografica “Segrate ai tempi di Pablito - Noi e gli azzurri del Mundial 1982”. Si tratta di una settantina di scatti effettuati nel novembre 1982 da Giorgio Passoni, Antonio Vaccarossa e Roberto Piovani, quando la nazionale che pochi mesi prima aveva vinto il Mundial si allenò sul campo di via Primo Maggio. Undici tavole a tema, raffigurante una ipotetica squadra che si potranno ammirare, insieme ad alcuni oggetti tipici di quegli anni, come il telefono a disco.

Ma come si arrivò a fare allenare la nazionale a Segrate? Fu davvero una serie di incredibili eventi che si allinearono alla perfezione. Fautore fu il giornalista Massimo Veronese che racconta l’aneddoto. “A quel tempo ero un giovane cronista che aveva qualche aggancio con i vertici delle nazionali giovanili. L’Italia di Bearzot soggiornava a Milano Due, nell’allora Jolly Hotel, ma avrebbe dovuto allenarsi a San Donato Milanese. Decisi di parlare con l’assessore allo Sport, Carlo Cucca poiché da pochi giorni il campo di via Primo Maggio era stato rimesso a nuovo. Spogliatoi rifatti e manto erboso perfetto. I miei contatti mi misero in contatto con un responsabile della nazionale e Cucca mi diede una foto dello stadio. E così mi presentai al Jolly Hotel”. Sembra impossibile, eppure andò così. A quel tempo le squadre di calcio erano protette, ma non blindate come ora.. “Quando feci vedere la foto al capo delegazione, rimase incuriosito e mi disse che avrebbe voluto fare un sopralluogo immediatamente. Non c’erano i cellulari a quel tempo e con il classico gettone chiamai Cucca per accertarmi che ci fosse il custode per aprirmi l’impianto. E a visitare il campo con me venne Cesare Maldini, che era il vice di Bearzot. Immaginatevi la mia emozione in auto con lui. Quando arrivammo al campo, Maldini salì sul prato e dopo nemmeno un minuto disse che voleva vedere gli spogliatoi. Rapido giro, anche in quel caso, di un minuto scarso e Maldini sentenziò: la nazionale si sarebbe allenata a Segrate. Ha dell’incredibile, ma andò proprio così”.