11 Marzo 2022

Nelle ore successive all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e l’inevitabile esplosione di una guerra che tutti scongiuravano, la comunità segratese ha risposto presente e si è messa subito in moto. Nel giro di una giornata la quantità di beni di prima necessità donata da associazioni e semplici cittadini era davvero imponente, al punto tale che è stata bloccata in anticipo. Cibo a lunga conservazione, vestiti, coperte, giocattoli, medicinali, pannolini, per un totale di 15 tonnellate, sono stati inscatolati da numerosi volontari che hanno fatto a gara per portare il loro contributo. E  nello scorso fine settimana una delegazione formata da 15 persone si è messa in marcia verso il confine tra Romania e Ucraina. Trenta ore di viaggio praticamente senza mai fermarsi se non per sgranchirsi un attimo le gambe e darsi il cambio al volante dei 5 mezzi a disposizione. A guidare la carovana il coordinatore della protezione civile segratese Nunzio Brognoli. Nel gruppo era presente anche il vicesindaco Francesco Di Chio, ma nelle vesti di semplice cittadino. La prima parte della missione consisteva nel consegnare quanto raccolto a due associazioni impegnate nella prima accoglienza dei profughi, Adra International e Fundația Tabita e assicurarsi che andassero realmente a chi ne avesse bisogno. Ma il loro impegno non è terminato qui. Obiettivo era quello di portare in Italia qualche profugo che avesse parenti nel nostro Paese. E così insieme a loro il viaggio di ritorno è stato affrontato anche da una mamma con un figlio di 13 anni (ad attenderla il figlio che vive a Milano, una coppia con un bambino di un anno (poi hanno raggiunto la mamma di lei a Massa Carrara e una ragazza con 2 bambine (successivamente hanno preso l’aereo per congiungersi con la sorella a Catania), visibilmente provate perchè il papà e il nonno erano rimasti a combattere. Al termine del viaggio tanta stanchezza, ma anche forti emozioni. All’arrivo nella cosiddetta zona bianca (l’area cuscinetto tra la Romania e l’Ucraina) la delegazione segratese è stata accolta benissimo dai rumeni. Un prete di una chiesta avventista ortodossa li ha fatti dormire qualche ora in basilica e preparato la colazione senza volere assolutamente essere pagato.