02 Ottobre 2020

SegrateSì chiede al consiglio comunale di eleggere un presidente del consiglio donna. La lista civica rimasta fuori dai giochi per una manciata di voti (ma sembrerebbe che abbia richiesto il conteggio delle schede per vedere se riuscirà a recuperare almeno un seggio) si dice preoccupata per la poca presenza femminile nel parlamentino: solo 4.  E teme che questa minoranza possa essere messa ulteriormente in disparte. Il ragionamento dei suoi esponenti, parte anche dalla futura configurazione della giunta: “Se fosse riconfermata una giunta di sette membri, almeno tre devono essere donne” si legge in un comunicato “Secondo la Legge Delrio, infatti, nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%”. E insinua il dubbio che il sindaco agirà solo per rispettare la legge e non perché convinzione: “Se non fosse previsto dalla legge, le donne verrebbero nominate? Quando arriva l’occasione per indicare una donna in un ruolo di fiducia e di responsabilità, lo si fa solo se costretti”. Sospetti a parte, fondati su motivi però che non vengono spiegati, la precedente giunta aveva 3 donne su 7 assessori e anche in quella che verrà ufficializzata lunedì, voci di corridoio confermano la stessa percentuale. Esaurita la questione giunta, SegrateSì passa ad analizzare la questione del presidente del consiglio: “Ci auguriamo, nonostante tutto, che i consiglieri neo-eletti riescano, nei loro compiti, a farsi interpreti di principi di civiltà, di pluralità, di pari dignità e di competenza. A cominciare dall’elezione del presidente del consiglio, un ruolo delicato che si esplica nel rispetto dell’assemblea intera nonché delle minoranze. Nel centenario della nascita della prima presidente della Camera dei Deputati, Nilde Iotti, auspichiamo che il nostro consiglio comunale elegga una donna a rappresentarlo e a guidarlo. Lanciamo, quindi, l’appello, nel massimo rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dei consiglieri, aperto a chi volesse sottoscriverlo: una donna alla presidenza del consiglio comunale. Sarebbe un segnale, di alto valore e significato, dentro e fuori i palazzi della politica”.