05 Novembre 2021

L’Imu pagata dai proprietari del cosiddetto Golfo agricolo per gli anni 2012, 2013 e 2014 non deve essere restituita dal Comune. Una sentenza che di fatto, sblocca circa 1 milione e 700mila euro che l’amministrazione aveva accantonato nel caso di sconfitta. A confermarlo è l’ordinanza numero 30732/21 pronunciata dalla Quinta sezione civile della Corte di Cassazione che pone fine a una lunga storia.
La vicenda, infatti, ha avuto inizio quando il Pgt approvato nel 2012 dalla precedente amministrazione aveva reso edificabili una serie di aree agricole segratesi, comprese il famoso Golfo agricolo. Una scelta urbanistica, che aumentò il valore dei terreni, di fatto imponendo ai proprietari di pagare l’Imu nella misura dovuta per i suoli edificabili. Un comitato però insorse e si rivolse al Tar che, nel 2015 (anno peraltro in cui l’amministrazione cambiò sindaco e colore politico con l’elezione di Paolo Micheli), annullò il Pgt, sentenza confermata nell’anno successivo dal Consiglio di Stato proprio nella parte in cui era prevista l’edificabilità nel Golfo, che a quel punto fu cancellata. I proprietari del terreno però non presero bene le due sentenze e chiesero a più  riprese la restituzione della tassa pagata, asserendo che tra gli effetti della sentenza di annullamento pronunciata dal giudice amministrativo ci sarebbe stato anche l’obbligo per il Comune di restituire quelle somme. L’amministrazione in carica si è sempre opposta a queste richieste, da qui la nascita di un contenzioso tributario che ha visto il suo epilogo venerdì 29 ottobre con la decisione della Cassazione che ha negato la restituzione dell’Imu. «Dopo alterne vicende, ora questa sentenza ha messo un punto fermo, accogliendo in pieno la tesi comunale. L’Imu versata per gli anni 2012, 2013 e 2014 rifletteva il valore acquisito dalle aree del Golfo agricolo in quel momento e non risente delle vicende successive, perciò il Comune può trattenere le somme destinandole finalmente a finanziare opere a servizio della città. Ci auguriamo vivamente che l’esito di questo primo contenzioso possa suggerire agli altri proprietari che hanno agito in giudizio per la medesima ragione di rinunciare alle proprie azioni consentendo finalmente all’amministrazione di liberare ulteriori somme da destinare a favore della nostra comunità». Dopo il commento sulla sentenza, è la volta della riflessione politica: «Sono orgoglioso di quanto abbiamo fatto a tutela del benessere dei cittadini. Il nostro Pgt ha salvato un milione di metri quadrati di territorio dal cemento. In questi anni abbiamo fatto il possibile per limitare ulteriori insediamenti residenziali, commerciali e logistici già approvati da altri prima di noi. In alcuni casi ci siamo riusciti, in altri purtroppo no perché i processi erano ormai compiuti».