25 Ottobre 2021

Ne ha fatta di strada la Grande bottiglia. Così tanta che ha dovuto ritirarsi per riposare. Ma la sua attività non si è fermata e il testimone delle sue gesta è stato preso dalla “figlia”, quella che è stata ribattezzata “Piccola betoniera”. Ma facciamo un passo indietro: ve la ricordate la Grande bottiglia? Era la fine di febbraio 2020, una settimana prima che il covid travolgesse e cambiasse le nostre vite per sempre. Davanti al municipio di Segrate era comparsa una bottigliona lunga 12 metri, adibita alla raccolta di tappi di plastica. A fare di tutto per portarla in città era stata l’Aido: il suo compianto presidente Luca Granelli aveva smosso mari e monti per averla e quando è venuto a mancare il sogno è stato portato avanti da suo figlio Claudio. La bottiglia era stata inaugurata il 28 febbraio, alla presenza di tanti cittadini, del sindaco Paolo Micheli e della mente di questa iniziativa, Viviana Cadamuro. È stata lei, quando suo marito Alvise venne a mancare dopo aver combattuto otto tumori, a dare vita al progetto in suo onore. Da allora è stato un susseguirsi di richieste da parte di tanti Comuni italiani interessati a ospitare la speciale bottiglia (tanto da rendere necessaria una lista d’attesa), un fiume di amicizie coltivate e obiettivi raggiunti che ne hanno fatto un simbolo di forza e determinazione. E la tappa segratese, con il ricavato devoluto a “Intensamente coccolati” che al San Raffaele si occupa di dare sostegno alle famiglie dei bimbi nati prematuri o con patologie, ha significato ancora di più, non solo perché è stato l’ultimo grande evento prima del lockdown, ma anche perché è stata l’ultima tappa del viaggio della bottiglia.

«La Grande bottiglia è nata nel 2011 per onorare la memoria di un grande papà,  Alvise, e il fatto che, dopo dieci anni, tornasse in Lombardia a onorare un altro grande papà ci ha fatto pensare che fosse giusto che il suo ciclo si chiudesse così» racconta Viviana. «Abbiamo preso la decisione di metterla a riposo e dopo una tappa in provincia di Padova la Grande bottiglia si è fermata. Ma il suo messaggio non poteva tacere e a portarlo avanti è arrivata la Piccola betoniera».

Il mezzo è stato dato in co-affido a Viviana e alla sua associazione “Sorgente dei sogni” durante una toccante cerimonia dal gruppo Sognando a tutto gas che ha realizzato il sogno di Doriano (padre proprio della betoniera) e che ha ospitato il record “Ponte di Piave solidale”: al motto “Un tappo per la vita” è stata formata una catena umana che ha riempito la lunghezza del ponte che attraversa il paese. Lo scorso 5 giugno, poi, a Scorzè, in provincia di Venezia, è stato fatto il passaggio di consegne tra la bottiglia e questo nuovo contenitore dedicato ai tappi di plastica, partito da Casalserugo (Padova), dove era presente anche Claudio Granelli, neo presidente Aido Segrate. La betoniera rimarrà a Scorzè fino a metà dicembre e il ricavato sarà destinato al sostegno dei progetti de Il volo!, associazione malattie reumatiche del bambino di Padova.

«La Piccola betoniera prende in affido il messaggio della Grande bottiglia e lo fa per i bimbi più piccoli» prosegue Viviana. «All’inaugurazione la testimonial è stata Angelica, una bimba che ha ricevuto il trapianto di midollo osseo ricevuto dal papà. Ci è sembrato un messaggio stupendo, di forza e speranza, del valore che ha una famiglia unita».

Le tappe della Piccola betoniera sono già pianificate per i prossimi otto anni e alcune saranno le stesse del precedente contenitore, per ringraziare le amministrazioni e le associazioni che continuano a sostenere il progetto. «A Segrate è successo qualcosa di molto forte» racconta ancora Viviana. «Dopo una settimana dall’inaugurazione è scoppiato il covid. Mentre eravamo tutti chiusi in casa e spaventati, continuavano ad arrivarci foto di persone che passavano, lasciavano i tappi nella bottiglia e tornavano a casa. Ne sono stati raccolti milioni nonostante il lockdown, e questo è stato molto significativo. Ogni tappo, a Segrate come ovunque, permette di portare tanti messaggi, quello di vicinanza all’ambiente e quello del sostegno a progetti socialmente utili. Ogni volta la bottiglia, e ora la betoniera, sostengono sogni dentro al sogno». Il progetto ha ricevuto il riconoscimento di valore etico e morale dal Guinness world record. Nella bottiglia è entrata anche una regista che realizzerà un documentario per raccontare il viaggio della bottiglia. «Nulla muore, se semini bene» ha concluso Viviana.