29 Dicembre 2020

Che qualcosa sia andato storto è sotto gli occhi di tutti. Il piano neve messo in campo dal Comune non ha dato le risposte che i cittadini si attendevano e le lamentele si sono moltiplicate, anche grazie alla forza trainante che hanno i social al giorno d’oggi. Malumore a volte comprensibile, soprattutto per chi si è dovuto recare al lavoro, ma nulla può giustificare arrivare a citofonare al casa del sindaco per insultarlo e invitandolo a scendere in strada per fare a botte. È quanto è successo, raccontato dallo stesso Paolo Micheli sulla sua pagina Facebook, in un post dove ha anche cercato di spiegare cosa non ha funzionato nel piano neve. Proviamo a procedere con ordine. “Anche a Segrate la neve è caduta fitta, come non si vedeva da parecchi anni tutta in una volta sola. Purtroppo a questa situazione meteo difficile, si è aggiunta la mancanza di diversi mezzi spalaneve previsti nell'appalto, che non sono riusciti a raggiungere la nostra città perché bloccati nel traffico, nonostante i diversi pre allarmi inviati nei giorni scorsi dall'ufficio tecnico. Il servizio è andato quindi molto a rilento e vi sono vie non ancora spazzate. Naturalmente accerteremo le responsabilità e faremo pagare penali e danni nel caso vengano accertate inadempienze da parte della società appaltatrice. Mi scuso con la cittadinanza per questo disservizio, faremo in modo che non capiti più”. Il sindaco ha anche tenuto a ringraziare le tante persone che in Comune si sono adoperate per mettere in moto una specie di piano B. “L’intervento della famiglia Sirtori di Rovagnasco, con trattori e pale, ha risolto subito le criticità iniziali. Li ringrazio per la risposta immediata e per la vicinanza che dimostrano sempre verso la nostra città. Ringrazio anche la polizia locale, gli straordinari tecnici comunali, il personale della cooperativa Multiservizi, i 15 volontari della protezione civile che fin dall'alba hanno sacrificato qualche ora della loro giornata e si sono rimboccati le maniche per supportare la comunità e i tanti cittadini e negozianti che con grande senso civico hanno pulito marciapiedi e spazi pubblici di loro pertinenza”. Dopodiché Micheli ha speso alcune parole per delle riflessioni personali e per rendere noto lo spiacevole episodio che l’ha visto coinvolto: “Da dieci mesi ricevo bollettini e do notizie tragiche sulla pandemia. Faccio un po’ fatica quindi a comprendere perché qualche ora di disagio abbia provocato così tante proteste, frasi oltraggiose, insulti e minacce. Si è trattato di una situazione tutt'altro che nuova, molto simile a quella di tante altre intense nevicate del passato. Una persona che abita nella mia via mi ha citofonato per insultarmi di fronte a mia moglie e alle mie bambine, invitandomi a uscire per picchiarmi. Una situazione inaccettabile che ho denunciato ai carabinieri. Se ti senti in diritto di lamentarti, scrivimi oppure vieni in Comune ma non davanti a casa mia”.