17 Marzo 2020

Quattromila litri di latte fresco, circa 3mila confezioni di formaggio, biscotti, pasta, prodotti a lunga conservazione, pannolini per bambini. Sono solo alcuni dei prodotti, tra derrate alimentari e beni di prima necessità, donati dalle aziende del territorio costrette a bloccare le proprie attività a seguito dell'emergenza coronavirus. Un tesoro che rischiava di andare sprecato e che invece in queste ore, grazie all'incessante lavoro dei volontari della Croce rossa italiana e della sezione segratese della protezione civile, riposa sotto il tetto del magazzino ex Fisher di via Morandi, in attesa di arrivare nelle mani di chi ne ha più bisogno. “L'attività di recupero e trasporto è iniziata già due settimane fa, ma continua ad intensificarsi: le chiamate da parte di aziende che hanno prodotti da cedere sono continue. Solo fino ad ora sono circa quindici, tutte in territorio milanese” ha raccontato Monica Simeone, direttore generale Croce rossa Milano e cittadina segratese. “C'è molta gente isolata che in tutta questa situazione non ha un viso umano a cui fare riferimento e che ha estremamente bisogno del nostro supporto e di questi beni preziosi. Se non ci fosse stata l'opportunità di stoccarli qui, ci saremmo trovati davanti ad un problema logistico non indifferente. Questo spazio si sta rivelando di importanza sostanziale e, data la sua precedente vita, credo che la sua nuova destinazione faccia onore a tutti”. Dopo essere stato confiscato alle mafie, lo spazio è ora parzialmente affidato, in comodato d'uso, proprio alla Croce rossa italiana. Al suo interno, una cella frigorifera per la conservazione dei prodotti freschi e distese di scatoloni. “La nostra peculiarità è quella di rispondere rapidamente ai bisogni del territorio e questo è un polo che in regime ordinario ci permette di gestire in tranquillità un quantitativo già importante di materiale, arrivando a raggiungere le circa 60 mila persone, ma ora ci troviamo a distribuire, direttamente e indirettamente, derrate alimentari per numeri quattro o cinque volte superiori” ha commentato il presidente di Croce rossa Milano, Luigi Maraghini Garrone. “Stiamo fronteggiando una situazione assolutamente straordinaria e iniziamo ad essere stretti”. Nonostante le continue difficoltà incontrate, i volontari continuano a dedicare tempo e cuore a questa missione, senza risparmiarsi, senza turni e senza orari. “Siamo abituati a lavorare in emergenza, ci siamo trovati ad operare in circostanze terribili come guerre, terremoti, ma ad una cosa così non eravamo moralmente preparati” ha confessato con emozione Paolo Bosso, viceresponsabile operazioni della Croce rossa Milano. “Portare il cibo ai medici e agli infermieri per risparmiare loro almeno la coda fuori dal supermercato e vederli stupiti, quasi increduli di avere la cena già pronta da portare a casa. Comunicare ai parenti di una persona che stiamo portando in ospedale che non possono seguirla e che non sapremo dove verrà trasferita: possono solo salutarla. A questo no, non eravamo preparati”. Come ulteriore supporto in questo periodo di estrema necessità, la Croce rossa Milano sta valutando l'attivazione eccezionale di formule di volontariato temporaneo che, relativamente alle mansioni più semplici, possano consentire un rapido inserimento dei cittadini interessati. L'iniziativa partirà proprio sul territorio di Segrate.