29 Marzo 2019

Si intitola “La Fortuna del Fortunale - Autismo in Arte”, realizzata dalle associazioni  I Ragazzi di Robin, Ortica e Facciavista, la mostra inaugurata domenica scorsa al centro civico Verdi, visitabile fino al 7 aprile, dal lunedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.30. Cos’ha di particolare? Che tutte le opere sono state realizzate da Alessandro Perego, Alberto Rocca, Fabrizio Landini, Giacomo Rovati, Gampaolo Fanfoni, Jacopo Munegato, Mattia Arnoldi, Roberta Colombo, Silvia Cassani e Carlos Gianesini, ragazzi autistici e con altre (dis)abilità. L’inaugurazione si è tenuta la scorsa domenica pomeriggio, alla presenza degli assessori alla Cultura, Gianluca Poldi, e dei Servizi Sociali, Barbara Bianco. «Siamo davanti a un’iniziativa che mira a focalizzare l’attenzione sull’autismo, visto da chi ci ha a che fare ogni giorno, le famiglie, perché nessuno meglio di un familiare sa e conosce come realmente viene vissuto e quali sono le reali esigenze e le potenzialità di una persona autistica», il commento di Poldi. «Abbiamo deciso di appoggiare l’iniziativa con grande entusiasmo ed è stato naturale. È giusto aiutare questi ragazzi ad affermare la loro persona e far comprendere a tutti le loro capacità artistiche. Questa mostra merita di essere visitata davvero da tutti i segratesi», gli ha fatto eco Bianco. «Per noi genitori e per i nostri ragazzi questa mostra rappresenta  un grande traguardo», commenta Melania Scocco, mamma di Jacopo. «Il giorno dell’inaugurazione era presente tanta gente ed è stato un successo. Non abbiamo pretese che i nostri figli siano considerati degli artisti, ma crediamo importante far sapere che a Segrate vivono questi ragazzi, con le loro passioni. Mi auguro che ci sia una presa di coscienza sociale perché i nostri ragazzi hanno esposto i loro disegni con grande orgoglio». Un percorso tutt’altro che facile, come sottolinea Melania: «All’inizio è stata un’impresa riuscire a far tirare fuori ai nostri ragazzi quello che avevano dentro. C’erano alcuni che disegnavano da anni, altri come mio figlio che hanno iniziato dopo. Ma tutti avevano qualcosa dentro che voleva emergere e la pittura è una delle attività più utili per gli autistici. È un mezzo di comunicazione e anche un modo per scaricare i loro momenti di stress». Ma la mostra è solo una tappa di un progetto che I Ragazzi di Robin vogliono sviluppare. «L’associazione cerca di far vedere che questi ragazzi sono cresciuti, ma sanno fare cose importanti» conclude la mamma di Jacopo. «Nel corso degli anni hanno appreso e ora vogliono rendersi utili. Non parliamo di un lavoro vero e proprio, ma possono lanciare un messaggio sociale davvero interessante che è quello di sapersi prendere cura del proprio territorio, della propria città. E ci piacerebbe riuscire a coinvolgere anche altre persone che abbiano voglia di stare con noi, di aiutarci nei nostri progetti. Con il Comune stiamo lavorando in questa direzione, speriamo si riesca ad andare fino in fondo».