03 Aprile 2020

“Uno zero che vale”. Così il sindaco Paolo Micheli ha definito il dato che ieri, giovedì 2 aprile, Ats gli ha reso noto: nessun nuovo caso di contagio da segnalare. Certo, bisogna prenderne atto e basta, senza pensare che la battaglia sia vinta. Però è dal 7 marzo, giorno un cui erano stati ufficializzati i primi 3 casi di coronavirus a Segrate, che non si aveva una notizia così incoraggiante. “È un flebile segnale, non vuole assolutamente dire che l'emergenza sia finita” commenta il primo cittadino. “Oggi probabilmente arriverà una nuova comunicazione di qualche altro caso di contagio a Segrate, ma il rallentamento della diffusione della malattia è evidente anche nella nostra città. Il numero zero registrato ieri significa però che i comportamenti che stiamo tenendo, le rinunce fatte e lo straordinario lavoro degli operatori sanitari stanno iniziando a dare i frutti sperati. Continuiamo a seguire scrupolosamente le indicazioni che ci vengono date, usciamo da casa solo per reali necessità e urgenze e agiamo sempre con responsabilità, tutelando la nostra salute e quella degli altri. L'isolamento non è ancora terminato, queste sono le ore decisive, non facciamo errori che potrebbero costarci caro”. Il sindaco passa poi a riflettere sull’ultimo mese: “Giorno dopo giorno c'è sempre stato un aumento importante di casi e anche di lutti che mi hanno obbligato a telefonate con la voce rotta e la rincorsa ad affiancare e proteggere le famiglie alla quali ho promesso che non ci saremmo dimenticati. Segrate non dimenticherà chi ci ha lasciato. Per settimane ci siamo domandati se questa tragedia umanitaria avrebbe mai avuto fine. Finalmente oggi un piccolo ma significativo spiraglio di luce”.