21 Dicembre 2020

Erano 50mila gli utenti che accedevano a contenuti televisivi attraverso piattaforme pirata che nei giorni scorsi sono state bloccate dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Milano, coordinati dalla procura della Repubblica. E tra loro anche alcuni che risiedono nella Martesana. Un’operazione che è stata chiamata “The net” e che ha portato a sequestri preventivi e alla denuncia di tre persone per il reato previsto dall’art. 171 ter della legge sulla protezione sul diritto d’autore.  Le indagini, condotte dai militari del nucleo di polizia cconomico-finanziaria di Milano e dalla squadra reati informatici sono partite da accertamenti preliminari eseguiti da Sky Italia e dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A, per individuare servizi pirata on line che consentivano la fruizione di contenuti televisivi diffusi mediante segnali video digitali criptati.  

Le successive investigazioni hanno rivelato l’esistenza di un’articolata organizzazione, operante in diverse regioni italiane, dedita alla vendita e alla distribuzione di dispositivi di decodificazione idonei a permettere l’accesso al servizio criptato IPTV per fruire di contenuti televisivi, senza il pagamento del canone dovuto; i fruitori del servizio pirata ottenevano dall’organizzazione anche assistenza tecnica per la manutenzione dei dispositivi elettronici.  Le attività di polizia economico-finanziaria sono state rese più complesse dall’impiego, da parte degli indagati, di sistemi VPN (Virtual Private Network) per anonimizzare le comunicazioni. Ulteriori approfondimenti sono in corso al fine di identificare i singoli utenti destinatari dell’IPTV illegale. 

Eleonora D'Errico