15 Marzo 2019

Il vizietto della cocaina l’aveva messo davvero nei guai: un debito di 6mila euro nei confronti dei suoi spacciatori. E per fargli capire che non stavano scherzando, i due pusher l’hanno aggredito una prima volta, costringendolo a ricorrere alle cure del pronto soccorso (10 giorni di prognosi) e hanno proseguito minacciando sia lui, che la mamma. Esasperato e spaventato, ha raccontato tutto ai carabinieri che sono intervenuti arrestando i suoi aguzzini con l’accusa di tentata estorsione. Procediamo con ordine. La vicenda vede come protagonista uno studente 23enne, residente a Milano Due. Il suo calvario inizia a gennaio di quest’anno, quando i suoi fornitori di cocaina, un marocchino di 24 anni e un albanese di 25, entrambi con precedenti penali, decidono di non fargli più credito e di voler incassare i soldi che il giovane  deve loro: ben 6mila euro. Le continue richieste, con minacce più o meno velate, non sortiscono però alcun esito, lo studente non paga. E così, il 10 febbraio, i due stranieri decidono di passare dalle parole ai fatti: aspettano il giovane sotto casa e lo prendono a calci e pugni, per fargli capire che non stanno scherzando. Da quel momento, ogni giorno, gli telefonano a casa minacciando sia lui che la madre. A dare man forte ai due spacciatori, una terza figura, un italiano di 21 anni. È lui che spesso si prende la briga di chiamare e di fare la voce grossa. Lo studente universitario si rende conto che non riuscirà a saldare il debito e, quindi, decide di rivolgersi ai carabinieri della stazione di Segrate, raccontando tutto. Confessa di avere il vizio della cocaina e spiega di non saper come uscire dalla morsa dei suoi aguzzini. E così, lunedì mattina, scatta la trappola. I due stranieri, accompagnati in auto dall’italiano, si recano a Milano Due per un altro raid punitivo, ma sotto casa del 23enne ad attenderli trovano i militari, che li arrestano. Il loro complice, invece, viene solamente denunciato. Durante la perquisizione dell’auto, gli uomini dell’Arma trovano anche 5 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, 7mila euro e un taser.