28 Febbraio 2020

La notizia che gli anziani siano tra i soggetti più a rischio nel caso contraggano il coronavirus è tra le più gettonate. Le condizioni precarie e i vari acciacchi dovuti all’età avanzata li espongono a un pericolo che, a detta di molti esperti del settore, in realtà correrebbero nel caso di qualunque altro virus, come quello influenzale classico, ad esempio. L’allerta è comunque alta e le case di riposo non si sottraggono alle misure precauzionali.
«Come gruppo Anni Azzurri abbiamo una direzione centrale che veicola alle varie strutture le linee guida che, attraverso il ministero della Salute, Regione Lombardia e Ats Città Metropolitana, vengono costantemente diffuse», spiega Andrea Giuliani, direttore della residenza Anni Azzurri San Rocco di Segrate. «Dal canto nostro abbiamo applicato le norme di comportamento che il buon senso richiede e che, infatti, ci sono arrivate dalla direzione centrale».
La possibilità di entrata nella struttura di un solo parente per ospite, la registrazione all’ingresso con ora di entrata e di uscita, la limitazione degli spazi frequentabili dai visitatori, l’annullamento di feste e di altri eventi speciali, tra le iniziative messe in campo dai responsabili della struttura. «Sono tutte precauzioni di ratio», continua Giuliani. «Da parte nostra non si vuole creare allarmismo, anche se i nostri ospiti non sembrano affatto preoccupati. Gli unici ad accusare un po’ l’emergenza sono i nostri dipendenti e, comprensibilmente, i parenti degli anziani, ma tutto sommato il clima lo possiamo definire sereno».