05 Luglio 2019

E dopo un venezuelano che aveva ingoiato ovuli di cocaina, manette anche per una colombiana che voleva far entrare in Italia la droga, nascondendola in buste sottovuoto, impregnate di polvere di caffè. E così Linate si conferma un crocevia dei sudamericani che tentano di importare sostanze stupefacenti. A tradire la donna, proveniente dal suo paese natio, dopo aver fatto scalo in Germania, a Francoforte, la sua esagerata fretta nel cercare di ritirare i bagagli. Un atteggiamento che ha immediatamente insospettito i finanzieri del Gruppo di Linate e dell’Agenzia delle Dogane, che hanno chiesto alla donna di prendere la sua valigia e di seguirli nei loro uffici. Una volta lì, le è stato chiesto di aprire il suo bagaglio. La sudamericana ha capito di essere in trappola, ma ha continuato ad avere un atteggiamento eccessivamente nervoso. E ne aveva di motivi: per la precisione sette, quanti gli involucri che nascondeva tra i vestiti e che contenevano quattro chili di cocaina. La polvere di caffè serviva per cercare di confondere il fiuto dei cani antidroga,