28 Gennaio 2022

Lo scorso fine settimana si è tenuto un flashmob sulle scale del centro civico Verdi, organizzato da un gruppo della sezione cittadina di Fratelli d’Italia, insieme ad alcuni ragazzi di Gioventù Nazionale Martesana, capeggiati dall’onorevole Paola Frassinetti e dal presidente del gruppo consiliare regionale Franco Lucente. Il motivo? Chiedere al sindaco e all’amministrazione comunale maggiore sicurezza per la città, a loro dire carente. Un’iniziativa, come detto dai promotori, che  ha preso spunto dal recente episodio ai danni di una donna 44enne, rapinata e violentata nell’ascensore di casa sua.
Fratelli d’Italia, senza troppi giri di parole, ha lanciato un’accusa pesante al primo cittadino: quella di pensare solamente alla sua immagine sui social e non alla sicurezza dei segratesi. Emblematico uno striscione su cui campeggiava la scritta:  “Sindaco - selfie + sicurezza”. Gli esponenti di FdI hanno sottolineato: “La comunicazione pubblica del primo cittadino è declinata come un costante spot propagandistico in favore della sua persona, con una sovraesposizione sui social-media di proporzioni e contenuti imbarazzanti. Un atteggiamento vanesio, privo di sostanza e qualità politica che ha messo in secondo piano temi ben più importanti per la vita dei cittadini, a partire proprio dalla sicurezza”. E hanno chiesto al primo cittadino di: “esprimere solidarietà alla vittima della violenza, offrendole l’assistenza che l’amministrazione potrà garantirle; di riferire in consiglio comunale delle circostanze nelle quali si è verificato il gravissimo episodio fornendo spiegazioni sulla presenza a Segrate del soggetto accusato della violenza; di presentare in consiglio comunale un piano di controllo del territorio che delinei con precisione le iniziative che la sua amministrazione intende mettere in atto per prevenire il ripetersi di nuovi atti di violenza”.
E la risposta di Micheli non si è fatta attendere: «Questa notizia terribile mi ha molto colpito. Quasi subito è iniziato il tamtam sui social, partito da un articolo di un giornale di centrodestra, senza che si pensasse per un solo secondo che la vittima magari avesse bisogno di privacy. Da parte mia e dell’amministrazione è chiaro che c’è il massimo sostegno psicologico, e non solo, nei suoi confronti. Ma ripeto: credo che si dovrebbe rispettare maggiormente la vittima, urlare e sbraitare non è certo il modo migliore. Raccontare poi che Segrate sia una città violenta, proprio non si può sentire. Non sono io a dirlo, ma la prefettura: sono 6 o  7 anni che i reati sono in continuo calo. E a dirla tutta, il responsabile, sceso alla nostra stazione in maniera del tutto casuale, è stato arrestato grazie all’impianto di videosorveglianza del Comune. Fare propaganda politica su un episodio del genere lo trovo davvero spiacevole e triste».