15 Novembre 2019

L’increscioso fatto risale al 4 agosto 2018, ma solamente lo scorso venerdì è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 32enne, residente a Segrate ma di origine casertana e imparentato con esponenti di un clan al punto tale che risulta essere sottoposto a un programma di protezione e di suo cugino un 26enne, fermato in Campania. Per loro l’accusa è pesantissima: violenza sessuale nei confronti di una giovane conosciuta in un locale, zona Idroscalo. A finire nei guai anche un minorenne, per il quale procede l’apposito tribunale, che avebbe partecipato alla vergognosa azione, filmando il tutto con il telefonino. La giovane aveva immediatamente denunciato l’episodio ed era stata visitata alla clinica Mangiagalli per i riscontri del caso. Agli inquirenti aveva spiegato che, qualche sera prima aveva conosciuto proprio il 26enne che aveva incontrato nuovamente la sera del 4 agosto. In questa seconda occasione era però in compagnia del cugino e del minorenne. La vittima aveva sostenuto di aver bevuto da un bicchiere datole dai ragazzi e subito dopo di aver perso cognizione di quanto stesse accadendo intorno a lei. Da qui l’ipotesi che potrebbe essere stata drogata. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, per la ragazza sarebbe stata una serata davvero terribile. Sarebbe infatti stata violentata dai due in un appartamento e lo stupro si sarebbe ripetuto poche ore dopo, quando accompagnata a casa, sotto la sua abitazione sarebbe stata nuovamente oggetto di violenza sessuale. Il gip Anna Magelli ha ricostruito il quadro accusatorio e si è convinta della ricostruzione fatta dalla vittima, in virtù anche del profilo psicologico dei due aguzzini redatto dagli esperti.