08 Marzo 2019

I  Ragazzi di Robin, il gruppo di giovani ognuno con un tipo di (dis)abilità che hanno deciso di dare alle loro vite un senso diverso mettendosi a disposizione a chi ha voglia di dargli delle opportunità, non vogliono proprio fermarsi. E il loro entusiasmo ha coinvolto anche l’amministrazione comunale che ha deciso di organizzare una serie di eventi a loro collegati. Ma procediamo con ordine. Domani, sabato 9 marzo, alla festa di Carnevale dell’oratorio di Redecesio saranno proprio i ragazzi di Robin a servire l’apericena. Un’iniziativa che raccoglie l’applauso dell’assessore ai Servizi Sociali, Barbara Bianco, la quale conferma una tavola rotonda a tema: «Si terrà il 2 aprile, al centro civico Verdi, in occasione della giornata mondiale dell’autismo. Parteciperanno i Ragazzi di Robin, i Servizi Sociali del Comune, professionisti del settore e varie associazioni che operano in questo settore. L’obiettivo, oltre al confronto rispetto a come trattare la situazione che vivono questi ragazzi, è quello di sensibilizzare la cittadinanza e in particolare gli esercizi commerciali. Segrate è una città accogliente sotto tutti i punti di vista, quindi vogliamo aiutare i commercianti a comprendere che con questi ragazzi ci sono forme di comunicazione che possono anche non essere verbale. Ad esempio con dei bigliettini. Questo per fare in modo che possano sentirsi liberi di affrontare alcune situazioni anche da soli, perché c’è chi li sa accogliere e capire». Ma le novità non finiscono qui. «Insieme all’assessore alla Cultura Gianluca Poldi», prosegue Bianco, «abbiamo allestito una mostra al Verdi che inizierà il 24 marzo e durerà fino al 7 aprile, dove verranno esposti tutti i lavori, come dipinti e sculture, prodotti dai Ragazzi di Robin». L’amministrazione sta, inoltre, cercando uno spazio adeguato dove questi giovani possano esprimere la loro creatività liberamente, senza vincoli particolari. «Un luogo dove possano anche dipingere sui muri, se ne sentissero il bisogno», conclude l’assessore. «E non ci fermeremo qui: abbiamo in serbo altre idee».