12 Aprile 2019

Sembra impossibile, ma nel 2019 può capitare che una coppia di giovani donne appena sposate, prima di trasferirsi a Segrate, scriva al Comune per informarsi sul livello di tolleranza dei cittadini verso le unioni omosessuali. È quanto successo appena qualche giorno fa, quando il sindaco Paolo Micheli ha dichiarato pubblicamente di essere rimasto sorpreso dal messaggio ricevuto sul servizio msn dell’amministrazione, non tanto per la richiesta in sé quanto per il clima di apprensione e allerta che di questi tempi si trova a respirare chi vive una condizione sociale che per la nostra società, a quanto pare, risulta essere ancora svantaggiata.
“Siete le benvenute”, è stata la risposta che il primo cittadino non ha tardato a far recapitare, sottolineando che coloro che si amano non dovrebbero aver bisogno di testare il terreno alla ricerca di un posto dove vivere felici la loro unione e, magari, dove metter su famiglia. «Fa impressione che arrivi un richiesta del genere in una città grande e moderna come Segrate che rappresenta il cuore dell’Europa e un baluardo della cultura occidentale», commenta Micheli. «La nostra città si batte per i diritti di tutti ed è sempre pronta ad accogliere qualunque tipo di minoranza, mettendo a tacere le voci discriminatorie. Questa vicenda deve comunque farci riflettere perché rappresenta un campanello d’allarme, che non possiamo ignorare, affine al clima di odio che si respira in tutta Italia. La politica deve cogliere questo segnale e deve darsi una misura senza alimentare sentimenti di intolleranza che sono amplificabili dai social network. Dobbiamo impedire che il senso di rispetto e di comunità venga meno e per questo abbiamo bisogno che tutte le persone di responsabilità e senso civico si battano quotidianamente». La vicenda è stata dibattuta a più riprese sui social, dove c’è stato anche chi ha dubitato della veridicità della notizia. «Purtroppo non avevo dubbi che qualcuno, invece di riflettere sullo stato emotivo di queste due ragazze, avrebbe preferito prendere questa strada», ha concluso Micheli.
Mattia Rigodanza