Nella mattinata di mercoledì 15 marzo, i delegati sindacali dell’ospedale San Raffaele, insieme ad alcuni lavoratori direttamente interessati, hanno attuato un presidio davanti all’Inps di via Guglielmo Silva a Milano per cercare di sbloccare una situazione, a dire loro “molto incresciosa”. Ecco le motivazioni ufficiali espresse in un comunicato: “L’Inps da alcuni mesi non accoglie le richieste di rettifica degli estratti contributivi, nonostante venga presentata regolare documentazione attestante che l’ospedale ha regolarmente versato i contributi. Tutti coloro che hanno lavorato tra il 2005 e il 2011 al San Raffaele si ritrovano con circa 19 mesi di contribuzione non registrata negli estratti conto contributivi. Così lavoratori e lavoratrici non riescono ad ottenere la meritata pensione: un collega, che aveva aderito all’accordo per i prepensionamenti, secondo la Legge 104 del 2020, si è ritrovato senza la possibilità di percepire la pensione da agosto 2021 fino a oggi. Come lui, altri a cui sta terminando il periodo di disoccupazione e rischiano di non poter fare domanda di pensione. Purtroppo, anche chi ha tutti i contributi certificati, non riesce a farsi pagare la pensione: l’Inps risponde che manca l’ultimo miglio e che è il datore di lavoro a dover inserire questi dati. Ma il datore di lavoro è fallito, perché si tratta della Fondazione Monte Tabor, oggi in liquidazione. Le lavoratrici e i lavoratori dell’ospedale San Raffaele chiedono solo di poter ricevere la pensione: l’Inps deve risolvere il problema burocratico che blocca le liquidazioni”.