08 Aprile 2021

Il sindaco di Opera, Antonino Nucera, la dirigente dell’ufficio tecnico e tre imprenditori del settore edile finiscono ai domiciliari perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti. E nell’inchiesta finisce anche il nome di Segrate e dei Comuni di Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro e Monza, senza alcuna responsabilità. Anzi, risultano essere parte danneggiata. Ma procediamo con ordine. Questa mattina i carabinieri del Comando Provinciale di Milano, nelle Province di Milano, Lodi, Brescia, Varese e Messina, hanno eseguito le cinque ordinanze di custodia cautelare a seguito di un’inchiesta avviata nel febbraio 2020 per far luce su presunti illeciti dell’amministrazione comunale di Opera. Le forze dell’ordine hanno così appurato che il sindaco, con l’appoggio della dirigente dell’Ufficio Tecnico e l’accondiscendenza di alcuni funzionari e consulenti, aveva interferito in alcune procedure di gara bandite dal Comune, orientando l’assegnazione di lavori pubblici in favore di imprenditori conniventi, ricevendo da questi sostanziose utilità.

Inoltre sono state documentate condotte illecite di natura ambientale realizzate dagli imprenditori mediante lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento, in aree di cantiere nel Comune di Opera e addirittura in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano. Si tratta di circa mille tonnellate di fresato d’asfalto e altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati su altri Comuni, tra cui appunto Segrate, attestando falsamente il regolare recupero dei predetti rifiuti speciali mediante “formulari” ideologicamente falsi ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, questi ultimi indagati a piede libero. A tal proposito il Comune di Segrate potrebbe anche pensare di costituirsi parte civile. Le lavorazioni stradali in questione dovrebbero essere i ripristini della fibra ottica e la riqualificazione della passerella del ponte degli specchietti.       

Le forze dell’ordine hanno inoltre accertato che il sindaco di Opera, nei primi mesi della pandemia, ha arbitrariamente distribuito a congiunti e a dipendenti comunali circa 2000 mascherine chirurgiche che Città metropolitana e protezione civile avevano destinato alla locale Rsa e farmacia comunale.