23 Marzo 2020

Un incremento da fare tremare i polsi. A Segrate i casi da 47 (37 malati più i 10 guariti o in via di guarigione) sono sbalzati a 71. Chiaramente non è un dato che va letto nelle 24, gli aggiornamenti anche in Comune non arrivano con immediata puntualità. Ma bastano per far capire che la situazione è seria. Serissima. E che è davvero ora di rispettare assolutamente l’imperativo categorico delle ultime due settimane: stare a casa. Come conferma il sindaco Paolo Micheli: “Al momento non so dare una spiegazione del perché di questa impennata. Mi viene da pensare ad un arrivo in ondata di esiti di esami, ma ora ha poca importanza capirlo. Il fatto che più conta è che l’emergenza prosegue e che dobbiamo continuare a seguire, senza se e senza ma, le ordinanze sempre più stringenti che si riassumono in semplici indicazioni: stiamo a casa, evitiamo i contatti ravvicinati con altre persone, siano essi parenti, amici, le persone che consegnano a domicilio”. Micheli va oltre e cerca di toccare le corde emotive dei suoi concittadini. “Chiunque può essere un portatore sano del virus e può trasmetterlo. Tra i malati segratesi, intubati per la polmonite, c’è una persona nata nel 1983 e un’altra nata nel 1985. Sono pronto a prendere qualsiasi provvedimento per tutelare la salute di tutti, ma i segratesi devono assolutamente fare la loro parte”.