08 Novembre 2018

Alla fine abbiamo assistito a uno scambio di ruoli. Già, perché in primavera Damiano Dalerba, ha lasciato la segreteria locale del Pd a Francesco Di Chio che, a sua volta, ha rinunciato al ruolo di assessore. Il suo posto è stato preso da Umberto Costamagna, ma per soli 16 giorni, visto che una sentenza di condanna in primo grado emessa dal Tribunale di La Spezia, relativa alla parziale omissione del pagamento Iva per gli anni 2009 e 2010 della società di cui lui è il rappresentante legale gli hanno consigliato di rassegnare le dimissioni, accettate dal sindaco Paolo Micheli dopo un paio di giorni di riflessioni. E in giunta arriva proprio Dalerba che un po’ a sorpresa (ma neppure tanto) è stato preferito ad Augusto Schieppati che, a quanto pare, non riesce proprio ad avere troppi fan all’interno del Pd. Le deleghe che saranno affidate a Dalerba non sono ancora state ufficializzate, ma pare proprio scontato che toccherà a lui gestire i Lavori Pubblici e, si sussurra, anche la Polizia Locale. «Ringrazio Damiano per aver accettato con entusiasmo di entrare in giunta», il commento del sindaco Micheli. «A meno di due anni dalla fine del mandato la sua voglia di fare e la sua esperienza politica daranno un importante contributo per portare a compimento i tanti progetti che abbiamo in cantiere, finora rimasti sulla carta per i noti e gravi problemi di Bilancio. Sono certo che Dalerba sarà l’assessore del fare e la sua determinazione sarà un motore propulsivo per tutta la macchina comunale. Rinnovo il mio grazie all’ex assessore Umberto Costamagna per lo spirito costruttivo e l’eleganza con cui ha chiuso la sua purtroppo breve parentesi, e al segretario cittadino del Pd, Di Chio, che sta ricoprendo questo incarico con saggezza ed equilibrio. E questo, al di là degli schieramenti politici, è un bene per la nostra Segrate». Le prime parole del neo assessore sono, invece, scherzose: «La mia sensazione è quella di essere una vecchia riserva un po’ appesentita che però all’improvviso gli viene chiesto di dare ancora un contributo». Subito dopo però si fa serio: «Ho deciso di accettare non solo per spirito di servizio, ma anche perché sarà un incarico a medio termine. A Micheli ho dato la mia disponibilità totale e non ho chiesto alcuna delega in particolare. Sono stato chiaro: dammi il ruolo dove pensi che io possa servire».