18 Luglio 2022

Per anni ha collaborato con inFolio, prima di approdare a L’Unione Sarda. Nel frattempo è diventato anche scrittore di romanzi storici. E proprio in questi giorni è uscito con il suo nuovo libro “Guerriera”. Lui è Luigi Frigoli, più che intervistarlo è proprio una chiacchierata, vista l’amicizia che ci lega.
Dove ci porti questa volta con questa nuova avventura?
«La storia di “Guerriera” è ambientata nel Quindicesimo secolo. Inizia sui monti della Valtellina e poi tocca Milano, Cremona, le Marche e Napoli. Ma sconfina anche in Francia, in Spagna e in Negroponte, ovvero la Grecia. Oltre al dove, però, è importante il chi».
Ovvero?
«La protagonista. Una donna eccezionale, realmente esistita, Bona Lombardi, che sceglie di lasciare una vita umile, dal destino già segnato, per intraprendere il mestiere delle armi, riservato allora esclusivamente agli uomini. E grazie al suo straordinario coraggio e al suo temperamento riuscirà a tenere testa a sovrani del calibro di Filippo Maria Visconti, Francesco Sforza e Alfonso d’Aragona, per riuscire a ritagliarsi il suo posto nel mondo e a compiere imprese davvero memorabili».
Abbiamo dovuto attendere più del solito per questo nuovo romanzo: tante le ricerche storiche che hai dovuto fare?
«In realtà la stesura del romanzo è stata relativamente veloce, sei mesi in tutto. Il mio precedente romanzo “Il morso del basilisco”  è uscito nel 2019. A pesare, diciamo così, è stata la pandemia, che ha bloccato un po’ tutto».
Come scegli i protagonisti dei tuoi libri?
«Trattandosi di romanzi storici, buona parte dei personaggi è realmente esistita. Ma non basta che siano vissuti davvero, devono aver compiuto imprese straordinarie, storicamente vere, ma da romanzo. Come quelle che compì Bona Lombardi».
Ecco: quanto troviamo di vero e quanto di romanzato?
«Una regola che mi sono sempre dato, anche con i miei lavori precedenti, è: “Almeno il 60% della trama deve essere basata su fatti storici e trovare riscontro nelle fonti”, altrimenti si rischia di sconfinare in altri generi, fantasy, distopico eccetera. Anche in questo caso credo di aver rispettato la regola. Ma anche gli elementi che a prima vista sembrano di fantasia spesso non lo sono del tutto. Leggende e folklore, infatti, fanno sì che nel Medioevo, come ha detto qualcuno, anche la fantasia possa essere una fonte storica».
Hai cambiato anche casa editrice, un bel passo avanti. Ci racconti come è andata?
«Mi dai l’occasione per ringraziare la mia editor Rizzoli, Caterina Campanini. Le nostre strade si sono incrociate a settembre 2021. Ci siamo trovati subito in sintonia, d’accordo su tante cose, ma soprattutto su una: la storia di Bona Lombardi meritava di essere raccontata. Resto però ancora molto legato a Meravigli, casa editrice considerata medio-piccola, ma capace di fare grandi cose nell’ambito della promozione della cultura. Un vero fiore all’occhiello per Milano e per la Martesana, visto che ha sede proprio a Cernusco sul Naviglio».
Cosa ti aspetti da questo nuovo romanzo?
«La speranza è che possa contribuire alla riscoperta di una donna straordinaria, che decise di cambiare il suo destino e di sfidare il mondo degli uomini, per ritagliarsi una libertà che alle donne dell’epoca non era concessa. Una battaglia che, purtroppo, molte donne sono costrette a combattere anche oggi. E spero anche di poter regalare ai lettori 350 e rotte pagine di svago e divertimento, visto che, al di là dello sfondo storico, quella di “Guerriera” è una grande avventura».
Il romanzo storico è la tua comfort zone. Mai pensato di provare a uscirne?
«Ho moltissimi progetti nel cassetto, alcuni anche già messi nero su bianco, anche solo a livello di sinossi. Romanzi storici, ma non solo. Ad esempio, continuo le mie ricerche sull’epoca viscontea e sto ultimando un altro saggio, che dovrebbe uscire a fine anno. Per quanto riguarda la narrativa, mi piacerebbe cimentarmi con il genere distopico e con il techno thriller. Inoltre, ho qualche idea per una storia fantasy. E poi ho iniziato a scrivere un racconto per bambini, assieme a mio figlio di 8 anni».
Che ricordi hai di inFolio?
«Per me sono stati anni bellissimi, oltre che la migliore palestra possibile per un giornalista. Credo che chi desidera accostarsi a questa professione debba iniziare dalla cronaca locale. Oggi a  L’UnioneSarda.it mi occupo anche di altro, ma i pezzi di cronaca locale restano sempre quelli più accattivanti, sia da scrivere che da leggere».
Sei già al lavoro su un prossimo romanzo?
«Idee molte, ma Word e Pages per ora restano chiusi. Al momento sono concentrato sulla promozione di “Guerriera”. Poi, da scrittore, sai come vanno queste cose: basta una scintilla improvvisa ed ecco che si comincia a battere sui tasti senza sosta, anche se solo per inseguire un’intuizione».
Passerai anche nelle nostre zone per presentarlo?
«Certo. Qualcosa bolle già in pentola. E librerie, associazioni ed enti culturali che volessero ospitarmi per una presentazione possono inviare una mail a guerrieraromanzo@gmail.com. Il contatto con i lettori è fondamentale. E, per me, sempre molto entusiasmante».