31 Gennaio 2020

Cinque prospettive per Segrate con cui andare a chiedere ai segratesi di essere riconfermato a sindaco. Lunedì mattina sulle rive del laghetto del Centroparco, il primo cittadino Paolo Micheli ha presentato ufficialmente la coalizione con cui si presenterà alle prossime amministrative e ha dato un’anticipazione di quello che sarà il programma elettorale. Ad appoggiarlo in questa nuova campagna elettorale ci saranno le due forze storiche, Pd e Segrate Nostra, affiancato da una nuova civica: “Paolo Micheli sindaco”. «Le scorse elezioni ci eravamo ripromessi di salvare il Golfo Agricolo, e ci siamo riusciti», esordisce il primo cittadino in carica. «Questa volta abbiamo scelto il Centroparco come luogo simbolo del nostro buongoverno. Abbiamo tolto le volumetrie dove si poteva e dove non si era più in tempo abbiamo cercato di renderle meno invasive possibili. La squadra che mi sosterrà è formata da gente che si impegna e che crede che la politica sia una cosa bella. Insieme a loro stiamo approntando il programma che comunque avrà cinque filoni guida. Il primo, Segrate solidale. Staremo accanto al commercio locale con progetti tax free e alle famiglie con asili gratis per tutti. Il secondo, Segrate vivibile. Vogliamo una mobilità sempre più sostenibile con meno auto. Bicipolitana, metro a Segrate e il nuovo hub sono solo alcune delle iniziative. Il terzo, Segrate verde. Vuol dire consumo del suolo zero, 36mila nuovi alberi, uno per ogni abitante, entro il 2030 e il km verde sulla Cassanese. Il quarto, Segrate sicura. Prevenzione della microcriminalità e una città videoprotetta con tutti i varchi presidiati. Il quinto, Segrate città del futuro. Un Comune più bello, più pulito, più ordinato con un centro città ridisegnato. E a tal proposito abbiamo già ricevuto una cinquantina di proposte per il concorso». Dopo il sindaco ha preso la parola Greta Coraglia, portavoce della neonata lista civica: «Ho 25 anni, da sempre vivo a Segrate e mi sono sempre impegnata nel mondo dell’oratorio e del volontariato. Insieme ad altri giovani, ho deciso di appoggiare Paolo, perché un paio di anni fa ci ha incontrati e per la prima volta abbiamo trovato un sindaco che ha davvero mostrato interesse nei nostri confronti. Vogliamo dire la nostra e con questa amministrazione abbiamo capito che siamo davvero ascoltati. L’obiettivo è avere nostri rappresentanti in tutti i quartieri». Poi è stata la volta di Roberto Prina, coordinatore di Segrate Nostra. «Paolo è un grande sindaco, circondato da assessori di grandissima competenza. Ha ottenuto risultati eccezionali, nonostante le difficoltà, senza mai scordare uno dei nostri obiettivi principali: la salvaguardia del territorio. Non siamo una coalizione, ma un gruppo di persone motivate». E ha chiuso Francesco Di Chio, segretario cittadino del Pd: «Siamo davanti a un sindaco che ha lasciato un posto da consigliere regionale dove guadagnava molto di più e aveva anche meno responsabilità. Un sindaco che ha sempre fatto lotte sociali, che ha denunciato un tentativo di corruzione. Tutti bravi a dire: ha fatto il suo dovere, ma vorrei vedere quanti si sarebbero davvero comportati così.  Un sindaco che ha pensato a sanare il Bilancio, invece di dedicarsi a iniziative di facciata. Qui ci sono facce che non vengono imposte da Milano, ma di chi si è sempre speso nel sociale. Abbiamo un programma ambizioso, ma non trascureremo mai i conti pubblici». Ultima parola a Micheli: «Il presidente del consiglio, Claudio Viganò, correrà da solo? È un percorso in autonomia che aveva fatto anche la volta scorsa. Sappiamo che la nostra coalizione è vista con interesse da Italia Viva, da Azione e da Più Europa. Con Sinistra per Segrate stiamo dialogando. Vedremo che succederà. Terry Schiavo? Non la conosco, mi pare non si sia mai occupata di Segrate, ma le auguro di fare un buon percorso. Non alzerò mai la voce. Il mio stile non lo cambio».