08 Ottobre 2021

Insieme al triestino Anselmo Luisi forma i Mombao e la loro performance a X Factor ha incantato i giudici, ottenendo 4 “sì”. Stiamo parlando del segratese Damon Arabsolgar, innamorato della musica da quando aveva 2 anni e mezzo, cantautore solista e titolare di “Cavallipazzi”, studio di sound design dove vengono prodotte colonne sonore per film e per spot pubblicitari. «Mio padre è persiano e mia madre italo tedesca e non ascoltavano musica» racconta Damon. «Per questo hanno voluto che la studiassi, perché potessi essere libero di scegliere e di questo li ringrazio». Per tanti segratesi il suo viso non è nuovo, visto che a settembre è salito sul palco della Festa Cittadina. «Sono un cantante che scrive in italiano e in inglese e un pianista che con un processo di sintesi elettronica modifica suoni tramite il computer, passando dall’intimo a melodie più allargate. Ho suonato un po’ in tutto il mondo, dalla Russia, al Marocco fino ai Balcani e con i Mombao ci saremo dovuti esibire in India e in Nepal, ma l’arrivo del covid ha fatto saltare la tournée». Ma come nascono i Mombao? «Con Anselmo, che ha un’anima jazz, ci siamo conosciuti alla Bocconi e c’è stata subito sintonia, anche perché entrambi siamo appassionati di teatro». E questo loro amore, viene confermato durante i loro concerti: «Il pubblico partecipa attivamente, dipingendosi a loro volta d’argilla proprio come facciamo noi. Per noi i canti popolari che proponiamo sono  uno strumento di condivisione per tutta l’umanità. Il nostro è un lavoro di ricerca delle culture musicali di tutto il mondo a cui ne aggiungiamo altre inventate da noi, creando un qualcosa che non esiste, ma che coinvolge tutti. Infatti durante i concerti il pubblico, non importa di quale origine sia, si trova a cantare con noi perché quello che proponiamo sono canti popolari che appartengono a tutti. E questo per noi è importante. Ci siamo posti la questione di come fare musica al giorno d’oggi e abbiamo voluto ricreare questa ritualità che si è un po’ persa». Nel 2020 come Mombao decisero di lasciare perdere la partecipazione ad X Factor e il perché è presto detto: «Con la pandemia in corso significava che nei mesi successivi non avremmo potuto dare un seguito alla partecipazione televisiva, visto che non potevamo esibirci dal vivo». Quest’anno, invece, la decisione di aderire: «A vederci ai pre-casting è stato il produttore dei Maneskin e di Achille Lauro. Avevamo un progetto estroverso e accogliente e abbiamo pensato che fosse arrivato il momento giusto». Pronti via e sono arrivati solo consensi: «Siamo soddisfatti di come sia andata, ora stiamo sfruttando il momento per veicolare i nostri valori». Da qualche giorno è stato lanciato il loro ultimo singolo “Toi Pa” (presentato proprio in trasmissione) con un prodotto diretto da Giulio Favotto, a metà tra un videoclip e una documentazione di pratiche teatrali. E ora cosa succederà? «Con i giudici abbiamo un buon rapporto, in particolare con Manuel Agnelli che già ci conosceva, avendo suonato nel suo locale. Il nostro obiettivo è ben preciso: provare a trasmettere le nostre ragioni e il nostro messaggio, creando musica che appartenga a tutti i popoli». E vincere? «No, porta sfortuna», conclude Damon, ridendo.