Universalmente conosciuto come re del Gossip, Alfonso Signorini è in realtà un giornalista a tutto tondo.
Nato a Milano il 7 aprile del 1964, dopo la maturità si è laureato alla Cattolica in Lettere classiche. Ci ha ospitato nel suo ufficio per quella che doveva essere un’intervista e che si è subito trasformata in una piacevole chiacchierata.
Quando e perchè ha cominciato a fare il giornalista?
«Il giornalismo è sempre stato il mio sogno nel cassetto e non credevo di riuscire a realizzarlo. Vengo da una famiglia modesta, mamma casalinga e papà impiegato, che sognavano per me un posto fisso e sicuro, ma il destino ha voluto diversamente».
Si ricorda il suo primo articolo?
«La mia carriera è iniziata alle elementari, scrivevo per il giornalino della scuola e il mio primo articolo è stato sull’omicidio del commissario Calabresi. Professionalmente parlando, ho iniziato scrivendo brevi pezzi per la Provincia di Como, la svolta è stata un articolo su Pavarotti».
Qual è lo scoop di cui va più fiero?
«Sicuramente il bacio tra Pavarotti e Nicoletta alle Bermuda. Il Maestro era ancora sposato con Adua e la notizia fece scalpore. Finì in prima pagina su “Chi” e la testata diventò famosa a livello internazionale, così come il mio nome. Se vogliamo invece parlare di quello più strano cito le foto in tenuta da tennis di Padre Georg, già pezzo grosso del Vaticano, immortalato a Roma grazie a una “soffiata”di un amico giornalista del TG5».
E qual è lo scoop che vorrebbe fare ora?
«Non corro mai dietro alle notizie o ai personaggi, la bravura del giornalista sta nel cogliere l’attimo più propizio, da cosa nasce cosa».
Ha fatto tutto: professore, giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, scrittore. Cosa le manca?
«Professionalmente parlando ho raggiunto grandi risultati, non mi manca niente. Questo non significa non avere progetti anche se devo dire che, da un po’ di tempo a questa parte, sono molto concentrato anche sulla mia vita privata».
Un esempio?
«Ho ricominciato a studiare pianoforte, strumento in cui sono diplomato. Il mio maestro è severissimo ed è quello che volevo perchè intendo tornare a suonare ad alto livello. Ma il mio sogno nel cassetto è la scalata del Monte Bianco. La montagna è la mia passione, ho già conquistato diverse cime dolomitiche e ora mi prefiggo il Bianco. Magari con Fabio Fazio, già compagno di altre scalate».
Questo volersi riappropriare della sua vita privata è legato in qualche modo alla drammatica esperienza della malattia?
«Sicuramente, la malattia ti mette di fronte alla vita come uno scontro frontale con un tir. Ti ritrovi a fare i conti con te stesso e a valutare quali sono le tue priorità. Era il 23 dicembre del 2011, stavamo registrando una puntata di Kalispera, con De Sica e la Ferilli presentavamo il cinepanettone. Stavo malissimo. Ho finito a fatica la puntata e sono andato al pronto soccorso. Gli esiti degli esami sono stati drammatici: in un istante mi sono trovato di fronte a una scelta estrema: trapianto di midollo o radioterapia. Ho trascorso il Natale facendo finta di niente, mia mamma stava già molto male e non volevo darle un’ulteriore preoccupazione. Il 26 sono tornato in ospedale e ho scelto la strada più rischiosa, la radioterapia. Il risultato non era per niente scontato, se non avesse funzionato, non avrei più nemmeno potuto fare il trapianto. La fede mi ha sostenuto in questo proposito e fortunatamente ne sono uscito vincitore».
Lei è uno dei miei scrittori preferiti, ho amato molto il suo libro sulla Callas. Ha mai pensato di scrivere la storia di Grace Kelly, grande amica di questo controverso personaggio?
«Il mio rapporto con la Callas merita un discorso a parte, direi addirittura che Maria era nei miei geni e nel mio destino. I miei nonni, malati di Tbc, si sono conosciuti in sanatorio e hanno da subito condiviso la passione per la lirica. La proposta di nozze è stata fatta proprio alla Scala durante una prima della Traviata con la Callas. Ancora studente al ginnasio, il giovedì era giorno fisso di gnocchi dai nonni. Agli gnocchi seguiva regolarmente una mancia, che io spendevo immancabilmente in dischi di Maria, quando i miei compagni avevano in mente tutt’altro. Molti anni dopo, tornando in aereo da Roma, ho conosciuto una signora che si è prodigata in complimenti e che mi ha detto di essere la curatrice di una mostra di gioielli della Callas a Ginevra. Dopo alcuni mesi, la signora mi chiama e mi chiede una perizia su alcune lettere della Callas per Sotheby’s. La raggiungo a Londra e mi trovo davanti a un patrimonio di lettere e appunti originali sufficienti da soli per scrivere un libro. Convinco Mondadori a comprare i diritti di utilizzo delle lettere, ma al momento accantono qualsiasi progetto in proposito. Tempo dopo, mi accade un fatto incredibile: la Callas mi appare in sogno e mi abbraccia. Ricordo ancora la fisicità della sua presenza. Maria mi chiede di recarmi la mattina successiva alla chiesa di San Carlo in Corso Vittorio Emanuele per le nove. Sull’emozione del sogno annullo tutti gli impegni previsti per quella mattina e vado in chiesa. Al momento rimango deluso, mi trovo nel mezzo di una normale messa, alla quale assistono poche persone. Mi raccolgo comunque per una preghiera e in quel momento il sacerdote, terminata la funzione, ringrazia gli Amici della Lirica per la presenza alla messa in suffragio della Callas. Maria non poteva mandarmi un messaggio più diretto. Dopo l’accaduto in due mesi ho scritto il libro che ha avuto un successo straordinario a livello mondiale, al punto di decidere di trarne un film. Le riprese con Niki Caro e Sean Penn nei ruoli di Maria e Onassis cominceranno a Gennaio 2016».
Ci anticipa qualcosa sul prossimo libro?
«Ho molti personaggi nel cassetto, in questo momento il progetto che ho proposto all’editore riguarda la possibilità di scrivere una serie di romanzi in stile “Bellonci” biografie di figure storiche femminili di rilievo, Maria Stuarda su tutte, riproposte però in veste romanzata».
Lei conosce molto bene la famiglia Berlusconi. Spendiamo due parole su Silvio:
«Un secondo padre, una persona su cui posso contare. Quando è mancata mia mamma si è presentato a casa mia ed è stato con me e la mia famiglia tutta notte. L’affetto e la considerazione che ho per lui non fanno di me uno “Yes man”, se siamo in disaccordo glielo dico chiaramente».
Marina...
«Determinata e forte, degna erede di suo padre».
Piersilvio...
«Onesto, di grande rigore morale e persona estremamente riservata. Grande sportivo e appassionato della natura».
Barbara...
« Non ha ancora dimostrato in pieno il suo potenziale, ma è molto preparata e ha carattere.»
Cosa pensa dei giornali locali?
«Vivo in un quartiere residenziale alle porte di Milano, contrariamente a quello che la gente pensa non amo la vita mondana. Preferisco trascorrere il mio tempo libero correndo nei parchi, o godendomi la mia casa. Non ho molto tempo per documentarmi su quello che accade nel mio Comune, l’appuntamento con i giornali locali è imperdibile, leggo volentieri tutte le notizie del vostro giornale».
A bruciapelo: mare o montagna?
«Montagna tutta la vita»
Sport preferito?
«Corsa, arrampicata e tennis».
Cantante?
«La Callas naturalmente».
Paola Scaglia