03 Luglio 2020

Nella residenza Anni Azzurri Melograno sono stati mesi intensi e molto duri, l’arrivo della pandemia Covid 19 ha accolto tutto lo staff impreparati, come del resto lo era l’intera popolazione. Da un giorno all’altro la normalità, la routine è stata cancellata. Tutti gli operatori sanitari hanno dovuto indossare i vari dispositivi di protezione per proteggersi e proteggere gli ospiti che si sono trovati ad affrontare qualcosa che non capivano e che forse ancora oggi non riescono a comprendere a fondo.

È vero, le mascherine hanno coperto i  sorrisi degli  operatori, ma non per questo li hanno spenti. Lo spirito delle loro giornate non è cambiato, era questa la sfida.
Sono spariti i momenti dei baci e degli abbracci, ma ci si saluta lo stesso; si mantengono le distanze dovute, e si cerca di ritornare alla normalità,  forse con più carica e desiderio di prima. Gli ospiti della Residenza Anni Azzurri Melograno sono stati coccolati da tutto il personale cercando di non far sentire per quanto possibile la mancanza dei propri cari. È stato un periodo difficile per ospiti, operatori e familiari.
Durante la giornata gli ospiti per tutto il periodo sono stati messi in contatto tramite video-chiamata con i loro cari, ci sono stati sempre momenti di chiacchiere  dove non è mancato, e non mancherà, mai un po’ di sano umorismo, perché una bella risata è sempre terapeutica. Non basta uno sguardo per avvicinare le persone, serve ritrovare identità e stringere a sè, anche senza contatti, l’animo umano.

Alcuni operatori hanno personalizzato le loro tute Covid con la propria fotografia per farsi riconoscere dagli ospiti. Anni Azzurri è da sempre abituata a raccontarsi e a narrare le storie dei suoi ospiti, nella fase emergenziale questo approccio si è rivelato un valore. Gli operatori hanno attivato percorsi per incentivare quella narrazione del sé che è già nel DNA degli anziani, allontanando attraverso il racconto quel senso di solitudine che la lontananza forzata dai famigliari rischiava di innescare.

Riorganizzare gli spazi nella Residenza Anni Azzurri Melograno  è stato un passaggio cruciale per gestire distanziamenti ed isolamenti. L’emergenza ha imposto alle  direzioni di rivisitare gli ambienti, la loro destinazione e modificare le abitudini.
Tutto compatibilmente con la vivibilità, molto individuale per i gli ospiti in base alle loro fragilità. Si è  passati dai pasti in compagnia al ristorante ai tavoli distanziati in diverse sale e alle cene servite direttamente in camera. Sono stati  isolati i comparti Covid da quelli no Covid, riprogrammando orari e turni per le attività ordinarie quotidiane, ripensate le camere che in alcuni casi da doppie sono diventate singole.
Sono stati creati gruppi separati e distinti di operatori formati per la gestione dei reparti Covid, garantendo massima sicurezza attraverso percorsi e ambienti separati.

Gli ospiti della Residenza Anni Azzurri Melograno sono stati assistiti da un equipe multidisciplinare che ha lavorato 24 ore su 24 per non far sentire il disagio della pandemia in corso . L’obiettivo è quello di ritornare gradualmente alla vita di R.S.A. garantendo oltre tutta la parte sanitaria e assistenziale  una partecipazione degli ospiti attiva e costante alle uscite in piccoli gruppi in giardino e mantenendo il contatto con i famigliari attraverso incontri protetti, video-chiamate e uscite negli spazi esterni gestiti dagli educatori Domenica Pasqua e Maria Santoro e dalle fisioterapiste Daniela Molitari, Chiara Rigamonti e Patricia Soto con attività diversificate (merenda, lettura giornale, passeggiate in giardino, stimolazione motoria, ascolto della musica, stimolazione cognitiva, ecc) e video-chiamata con i parenti costante.

La Residenza  Anni Azzurri Melograno è pronta ad accogliere ospiti e famigliari più forte e unita di prima. “Persone per servire persone” non è soltanto uno slogan ma un modo di condividere il lavoro con tanto amore.