17 Giugno 2016

I dati del “Rapporto Osservasalute 2015” scattano un istantanea del paese Italia che indica scarsa attenzione alla salute e  poca prevenzione. Diminuiscono i sedentari e i fumatori ma aumentano le cattive abitudini alimentari. L’invecchiamento del Paese procede inesorabile, un italiano su 5 ha oltre 65 anni. Si rende ormai necessario un cambiamento culturale che porti tutti noi a considerare la salute dell’anziano come una specificità da gestire secondo percorsi ad hoc che favoriscano il mantenimento di autonomie e salute. Proprio in considerazione di queste situazioni e vivendole quotidianamente, la Residenza il Melograno ha attuato una serie di iniziative che possono contribuire ad argine  il fenomeno o meglio contribuiscano a far vivere meglio il tempo della terza età. Nella Residenza Anni Azzurri Melograno numerose sono infatti le collaborazioni fra le diverse figure professionali che settimanalmente organizzano attività atte a sviluppare le capacità cognitive, motorie, manuali e relazionali di ogni singolo ospite.
Proprio per questi motivi sono nati vari progetti che si sviluppano nei diversi reparti in collaborazione fra le fisioterapiste e le educatrici di struttura.
Circa due anni fa all’interno del nucleo Alzheimer si è sentito l’esigenza di mettere in pratica un progetto che avesse come obiettivo di potenziare e stimolare le dimensioni cognitive, relazionali e operative attraverso la cultura universale della musica, della danza e del linguaggio corporeo. Tale attività è stata pensata anche per cercare di contenere uno dei disturbi tipici dell’Alzheimer, il così detto “wandering”, che consiste in un continuo “vagabondaggio” afinalistico. Questo movimento incessante,  spesso è difficile da gestire anche con la somministrazione di farmaci, quindi si è pensato di  consentire una deambulazione più sicura accompagnando i pazienti anche fuori dal nucleo di appartenenza con la presenza di una educatrice e di una fisioterapista che consentono al malato di camminare senza perdersi e senza correre rischi. In ogni seduta si cerca di stimolare e mantenere le capacità residue anche dal punto di vista cognitivo, ad esempio in alcune occasioni si accompagnano gli ospiti presso la sala cinema della struttura, dove si proiettano brevi documentari su vari argomenti, che possano attivare ricordi. In altri momenti si utilizza la musica per svolgere esercizi di coordinamento e stimolazione motoria, ma non solo in quanto il suono rappresenta da sempre un canale comunicativo per entrare in relazione con gli ospiti.
Sempre presso  la RSA sono stati realizzati due progetti che come il precedente, vedono la collaborazione attiva tra educatrice e fisioterapista.
Uno di questi è stato studiato per i pazienti geriatrici istituzionalizzati, Questo perché oltre alla farmacoterapia, ancora ampiamente utilizzata nell’ambito dei disturbi comportamentali, dei disturbi d’ansia e dell’umore, si rivelano sempre più utili interventi psicosociali e ambientali che, tramite la strutturazione dell’ambiente fisico e interpersonale dell’anziano, si pongono come obiettivo primario quello di promuovere una migliore “Qualità di vita”.
Nei manuali più recenti tra gli interventi terapeutici a favore degli anziani in ambito istituzionale viene sempre più spesso citato anche il rilassamento. Molte tecniche di rilassamento richiedono un training e una collaborazione non sempre possibili per anziani cognitivamente compromessi. Tuttavia il rilassamento muscolare progressivo e la respirazione profonda si sono dimostrati davvero utili nel controllo dei disturbi fobici e psicosomatici, dell’insonnia e nel trattamento della depressione.
Nasce da queste positive considerazioni sull’efficacia di tale intervento, l’idea di applicare ad alcuni Ospiti della Residenza tecniche di  rilassamento accompagnate dall’importanza del risveglio delle emozioni. In fase di progettazione si è optato per un rilassamento di gruppo perché in tal modo è possibile promuovere la socializzazione e favorire l’instaurarsi di legami relazionali e affettivi importanti per gli ospiti. Nel gruppo si creano dinamiche che portano al reciproco sostegno e al mantenimento della motivazione al trattamento. Il rilassamento, sappiamo, necessita della presenza rassicurante del terapeuta che, con la sua voce calma, il suo sintonizzarsi sui ritmi del paziente, trasmette, nel mentre nomina le varie parti del corpo, una particolare forma di massaggio verbale. Tutto ciò rievoca le esperienze cinestesiche positive, l’accoglimento empatico, la condivisione, proprie delle prime cure materne, fondamentali per la percezione della coesione corporea e del Sé. Tale procedimento permette di reintegrare il proprio corpo e ritrovare/ricostruire l’Immagine corporea. Durante lo svolgimento dell’attività abbiamo riscontrato anche l’esigenza di dinamicità dei nostri ospiti, quindi abbiamo deciso di intervallare le sedute di rilassamento con sedute di attività  motorie, mnemoniche dove i nostri ospiti ritrovano una competizione positiva. Da questo proprio nasce il titolo del progetto risveglio delle emozioni perché il nostro obiettivo è quello di far sentire vivi i nostri ospiti.
Recentemente poi è stato realizzato un ulteriore progetto dal titolo “Fisi&ducazione”, che nasce dalla necessità di coniugare l’importanza del movimento con il lato ludico-educativo, impegnando gli ospiti in attività pomeridiane al fine di evitarne l’isolamento e per accompagnarlo nell’arco della giornata. Dal punto di vista educativo l’obiettivo principale è di stimolare cognitivamente l’anziano e di favorire la socializzazione con gli altri ospiti.
Dal punto di vista fisioterapico invece si cerca di migliorare la mobilizzazione globale stimolando il rinforzo muscolare e la coordinazione motoria.
Tutti questi progetti nascono perché per noi, operatori sociali delle residenze Anni Azzurri “persone per servire persone”, non è solamente uno slogan ma una filosofia di vita.

Residenza
Anni Azzurri Melograno
Via Napoli, 2 (Cassina de’ Pecchi)
Tel. 02.95.34.14.10
Numero verde
800.131.851
www.anniazzurri.it