Per gli ospiti un momento di spensieratezza, ricordando il passato

04 Dicembre 2020

L’arrivo di novembre nella Residenza Anni Azzurri Il Melograno ha sempre segnato la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Ogni anno venivano organizzate un gran numero di attività e feste che avevano l’obiettivo di salutare la stagione più calda  e prepararci all’inverno. Quest’anno, però, la situazione che si è presentata alla direzione e allo staff della Residenza è completamente diversa. Infatti il 16 ottobre, a seguito delle restrizioni volute dalla regione Lombardia, sono stati  vietati  l'ingessi nelle RSA da parte dei familiari, caregiver e conoscenti degli utenti.  La restrizione è stata stabilita dal presidente della Regione, Attilio Fontana,  a causa del nuovo acuirsi dell'emergenza da coronavirus.

La mattina del 16 ottobre, mantenendo la giusta distanza, sono stati organizzati dei gruppi di ospiti. La dottoressa Miranda Iacovino, sempre molto vicina ed empatica, ha spiegato agi ospiti la situazione e nei loro volti la malinconia e la paura sono stati i primi segni riconoscibili, anche sotto la mascherina. Ma subito dopo sui loro occhi è apparsa la speranza, la voglia di lottare ancora per poter tra qualche settimana riabbracciare i propri cari.

Nonostante questo momenti difficile però abbiamo deciso di far riviver ai nostri ospiti un momento molto caro che suscita in loro tanti ricordi e aneddoti della loro giovinezza. Per questo abbiamo organizzato la castagnata, Infatti quando si parla di castagne, si parla anche di tradizione. Ci siamo rese conto,  chiacchierando nelle loro stanza con i nonni della struttura, che il momento della raccolta delle castagne e la conseguente consumazione, rappresentava un momento di unione e condivisione famigliare. Alcuni dei nostri anziani hanno raccontato di quando tutte le famiglie, soprattutto quelle contadine, tra ottobre e novembre , andavano a raccoglierle nel bosco con le gerle per poter prendere più frutti possibili. Il motivo di questa ricerca “frenetica” era legata al fatto che il castagno con i suoi frutti era in grado di sfamare intere famiglie. Infatti, i nostri ospiti ci hanno anche raccontato che delle castagne non si buttava via nulla: il frutto “buono” era nutrimento per l’uomo, quello “guasto” per gli animali, le scorze si usavano l’anno successivo per alimentare il fuoco, le foglie come lettiera per il bestiame nelle stalle. Il legname stesso serviva a riscaldare i casolari e diventava materia prima per costruzioni e attrezzi di uso quotidiano. Questo legame dei nostri anziani con la tradizione contadina, ci spinge ogni anno a riproporre la “Festa delle Castagne”. Quest’anno però al tempo del Covid 19 non abbiamo potuto festeggiare a nostro modo con musica e balli, ma abbiamo ugualmente organizzato una merenda particolare con le caldarroste e un buon bicchiere di vino rosso, brindando alla voglia di superare tutti insieme questo momento difficile e sperando di poter di nuovo aprire le porte ai nostri cari parenti.

In queste settimane difficili un ruolo fondamentale per combattere la solitudine sono poi le videochiamate svolte con uso di tablet e smartphone da parte del personale che giornalmente contatta i parenti per far sentire il loro calore ai nostri ospiti.