12 Gennaio 2018

La Residenza Anni Azzurri  Il Melograno, unitamente al proprio staff e in attiva collaborazione con gli ospiti e i loro parenti, è sempre  pronta ad affrontare nuove esperienze e a mettersi in gioco con progetti innovativi che coinvolgono il territorio e le realtà sociali presenti. Da sempre ci piace pensare alla nostra Residenza come a una realtà viva e dinamica, capace di far sentire la propria presenza in ambito soprattutto di utilità sociale.  Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con alcuni docenti della scuola media di Cassina de’ Pecchi, per individuare insieme un percorso che permetta a ospiti e studenti di sviluppare alcuni temi da svolgere durante incontri in Residenza. Uno dei fenomeni che negli ultimi anni si sta diffondendo in Italia e che ha avuto grande rilevanza sui mass media è il bullismo in tutte le sue accezioni. Questo problema, purtroppo, si è manifestato anche nelle nostre scuole locali e alcuni docenti della scuola media di Cassina, sensibili  e attenti alla crescita dei propri studenti,  hanno ideato un progetto dal titolo “Educazione alla cittadinanza, all’impegno sociale, al valore della solidarietà e prevenzione al bullismo”. La strategia migliore per combattere questo fenomeno è sicuramente la prevenzione, alla base della quale c’è la promozione di un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti di prevaricazione e prepotenza. La scuola è il primo luogo di relazioni sociali per i ragazzi e, in virtù del suo ruolo educativo, ha la responsabilità di farsi portavoce di alcuni valori che possono aiutare a prevenire il bullismo, come promuovere la conoscenza reciproca, favorire l’autostima dei ragazzi, insegnare l’apertura verso la diversità e il rispetto per gli altri, insegnare ad affrontare i conflitti invece di negarli, spiegare l’importanza del rispetto di regole di convivenza condivise. Le insegnanti, unitamente alla direzione della RSA, hanno pensato di progettare un programma condiviso, cercando di avvicinare i ragazzi a una realtà completamente diversa dalla loro, con l’obiettivo di conoscere, comprendere e rispettare le diverse abilità, acquisire sensibilità per la fragilità, considerare le diversità non come un limite ma come un’opportunità, sperimentare il volontariato come occasione per dare e ricevere e sviluppare la capacità di collaborare con tutti. Le docenti e le educatrici, con la collaborazione del Direttore della Struttura, hanno condiviso le modalità organizzative dei diversi incontri, scegliendo delle tematiche che potessero interessare sia i giovani che gli anziani. Il progetto ha coinvolto due classi terze della scuola per un programma a cadenza mensile. Sono stati gli stessi ragazzi a scegliere argomenti e modalità di incontro con i nostri ospiti, creando così un momento di intensa condivisione. Il primo approccio è stato declinato dal tema musicale, un vero e proprio interscambio generazionale in cui la musica ha fatto da collante e da collegamento tra generazioni apparentemente lontane eppure accomunate da alcuni aspetti, a dir poco impensabili. La musica melodica e il rap, le note dei canti popolari e quelle del rock sono stati il terreno di dialogo reciproco. Gli ospiti hanno cantato per i ragazzi alcuni motivi dei loro tempi come “Romagna mia”, a cui hanno replicato i giovani con il rap di Fabri Fibra o del milanese di origini tunisine Ghali.  Il progetto prevede altri incontri declinati sul tema della memoria e della condivisione. I ragazzi hanno manifestato  il desiderio di sentir raccontare dagli ospiti le loro esperienze di vita, legate al tempo della loro gioventù, vissuta in tempi storici difficili e segnati da eventi traumatici come la guerra. Un racconto fatto a volte con nostalgia e sofferenza ma anche con tante gioie vissute. I nostri ospiti sono stati per i ragazzi come dei libri aperti di storia, di educazione civica e di memoria che hanno arricchito il loro bagaglio culturale attraverso la narrazione del vissuto quotidiano di chi li ha preceduti nel cammino della vita.
Il progetto, fino ad ora, ha segnato la nascita di una bella amicizia e di una conoscenza tra due generazioni che, nell’incontro, si arricchiscono vicendevolmente. Stare insieme per crescere, sentirsi utili, socialmente attivi, per diventare cittadini del futuro con la ricchezza e l’esperienza ereditata dal passato. Questo vuole essere l’intento e l’obiettivo di questo percorso di vita, per far riflettere i giovani e per sconfiggere sul nascere ogni rischio di violenza, prevaricazione o arroganza.
Diceva Sandro Pertini che “I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Ci piace pensare che i nostri cari ospiti, con la loro attiva presenza, siano dei veri e propri donatori di saggezza di vita, una fonte limpida a cui i giovani possono attingere a piene mani.