La valenza sociale dell’architettura come soluzione strutturale dei nuovi Hinterland

18 Marzo 2016

Oggi il senso comune attribuisce al termine architettura un’accezione prevalentemente legata al gusto estetico o alle complesse soluzioni costruttive di un edificio, in realtà la valenza dei significati che il concetto di architettura racchiude è ben più ampio e ha a che fare col valore sociale, culturale e persino educativo, che un edificio dovrebbe racchiudere.
Tutti noi siamo a conoscenza delle trasformazioni che le nostre città stanno affrontando, attraverso l’accoglienza di un enorme flusso di persone provenienti da culture e realtà completamente differenti dalle nostre e appartenenti ad uno stato sociale ed economico di estrema difficoltà, come di estrema difficoltà sono spesso le condizioni di coloro che già vivono i contesti delle nostre periferie.
Questa situazione rappresenta una congiuntura storica assai più grave di quella già vissuta nel recente passato da molti Paesi europei,  che ad oggi presentano una varietà culturale maggiore della nostra, avendo ricevuto negli anni importanti flussi migratori; si pensi alla Francia, paese tra i più vicini a noi ma che già a partire dagli anni sessanta ha dovuto affrontare il problema dell’integrazione di notevoli flussi migratori provenienti dal nord-Africa. Stando alla problematica situazione socio-culturale di alcune periferie francesi, le cosiddette Banlieue, il modello transalpino costituirebbe un esempio da non seguire per la soluzione di questo problema, in quanto caratterizzato da fenomeni di elevata criticità. Per alleviare le problematiche sociali dei nostri hinterland, andrebbe assimilato il concetto che le “nuove” periferie dovrebbero essere supportate nella loro espansione da mirate e concrete pianificazioni urbanistiche intercomunali, che evitino speculazioni e veicolino gli interessi privati verso una forma che sia risolutiva nei confronti delle attuali problematiche sociali ed economiche. Sembra che negli ultimi anni non si ricordi più il concetto di architettura come strumento sociale e determinante dei comportamenti umani, e si presti attenzione esclusivamente alla costruzione fine a se stessa, andando a creare cattivi “edifici isolati”, piuttosto che Architetture frutto di una strutturale logica urbanistica.
Giovannino Casu

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architettura urbanistica design

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