10 Giugno 2016

In attesa dei risultati di questa tornata elettorale che stabilirà i primi cittadini di oltre 1300 comuni italiani, si riscontra che uno dei principali temi ricorrenti dei nostri politici in fase di propaganda pre-elezioni è quello della riqualificazione delle nostre periferie. Nelle ultime settimane i cittadini dei comuni chiamati al voto hanno potuto valutare numerose proposte mirate a contrastare il degrado urbano, tali proposte spaziavano da diffuse e scenografiche  installazioni di arredo urbano a passeggiate nei quartieri “difficili” con le archistar del momento.
Facendo però un piccolo sforzo di memoria, risulta evidente che questi temi, di fondamentale importanza sia a livello locale che territoriale, sono stati più volte oggetto di proposte propagandistiche che quasi sempre sono rimaste sulla carta, una volta acquisiti i mandati elettorali; inoltre possono essere citati esempi puntuali di completa discrepanza tra le proposte elettorali e gli atti politici, che in alcuni casi hanno consentito interventi speculativi di grande impatto in quartieri con gravissime problematiche, urbanistiche, sociali e di integrazione culturale. Si valuti a questo riguardo i recentissimi interventi edilizi a Pioltello e Seggiano, esemplari come molti altri nelle nostre città.
Le difficoltà di porre rimedio a situazioni di notevole criticità sono oggettive e non sempre i mezzi a disposizione dei comuni di media grandezza sono sufficienti ad avviare i processi di cambiamento necessari. È però altrettanto vero che spesso i nuovi sindaci, immersi nelle problematiche legate alla quotidiana gestione dell’amministrazione ordinaria, tralasciano temi fondamentali che per la loro importanza richiederebbero impegni per durate superiori al singolo mandato, il risultato di queste dinamiche è ovviamente degenerativo.
Un grande passo avanti sarebbe la creazione di commissioni  operative che, attraverso programmi urbanistici strutturali, lavorino a livello comunale e sovracomunale, portando avanti i necessari piani di recupero anche oltre i mandati temporali delle legislature comunali. Gli esempi virtuosi di grandi operazioni di recupero urbano ci sono, mancano soltanto gli strumenti e la volontà concreta di porre rimedio ad una situazione che non è più possibile procrastinare.
Giovannino Casu

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architettura urbanistica design

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