20 Settembre 2019

«Avvocato, mio figlio è grande… Fino a quando mi tocca mantenerlo?». Questa è una delle domande che frequentemente mi viene rivolta, soprattutto da parte di genitori separati o divorziati.
Ora, in proposito, vediamo che cosa dice la legge e quali sono le sue interpretazioni.
La legge, come tutti sappiamo, in generale, prevede - tra l’altro - l’obbligo dei genitori di mantenere i figli; e, nella specifica ipotesi di separazione/divorzio, con riguardo ai figli maggiorenni non economicamente indipendenti, prevede che il giudice, una volta valutate le circostanze, disponga il pagamento di un assegno di mantenimento in loro favore.
Secondo un filone giurisprudenziale, il sostegno economico dei genitori dovrebbe prolungarsi fino al raggiungimento e al consolidamento dell’indipendenza economica dei figli.
Tale linea interpretativa, tuttavia, non è condivisa dalla Corte Suprema di Cassazione, che, in una recente pronuncia (trattasi dell’ordinanza n. 19696/2019), ha ribadito come, invece, l’obbligo in questione debba già considerarsi adempiuto nel momento in cui i genitori abbiano assicurato ai propri figli, anche oltre il raggiungimento della maggiore età, la possibilità di completare il percorso formativo prescelto e di acquisire la capacità lavorativa necessaria a rendersi autosufficienti. In concreto e per fare un esempio, qualora il figlio maggiorenne abbia ultimato i propri studi, e così sia in grado di iniziare a lavorare, i genitori non saranno più tenuti a mantenerlo.
«Ma mio figlio guadagna poco! E se poi perdesse il lavoro?». Ecco le domande successive.
Al riguardo, è sempre la Corte Suprema di Cassazione, nella predetta pronuncia, a fornire le più adeguate risposte. Infatti, l’ingresso dei figli nel mondo del lavoro segna la fine dell’obbligo di mantenimento da parte dei genitori, anche nel caso in cui la retribuzione sia modesta, purché sussista la prospettiva di percepire un reddito crescente. Inoltre, la successiva eventuale perdita dell’occupazione da parte dei figli non comporta che i genitori siano nuovamente obbligati a mantenerli.
Dunque, se è vero che i genitori danno le ali, i figli dovranno usarle per volare.

Avv. Ilaria Ventura