21 Giugno 2019

Buongiorno cari lettori oggi parleremo di ciclismo e lombalgia. Il ciclismo è una disciplina praticata in tutto il mondo come sport agonistico, ma anche come mezzo di trasporto. I dati disponibili in letteratura descrivono un impatto complessivamente negativo del ciclismo sulla colonna vertebrale, con studi che hanno riportato come circa la metà dei ciclisti soffrano di lombalgia. La posizione in flessione sostenuta dalla colonna lombare è ritenuta il principale motivo degli effetti negativi sulla colonna vertebrale. L’obiettivo di questo studio è stato indagare i tessuti della regione lombare dei ciclisti che praticano attività su strada ad alto volume (più di 150 km a settimana da un minimo di cinque anni). Sono stati inclusi nello studio 36 partecipanti sani, di età compresa tra 25 e 35 anni. Tra questi c'erano ciclisti che hanno riferito di percorrere un minimo di 150 km in bicicletta a settimana negli ultimi cinque anni, mentre nel gruppo di controllo non sportivo figuravano persone che non avevano riferito attività fisica regolare nello stesso periodo. Il gruppo sperimentale dei ciclisti ha mostrato all’esame di controllo con la risonanza magnetica dischi intervertebrali più alti, soprattutto a livello del segmento di colonna vertebrale toracico inferiore e lombare superiore, maggior volume del muscolo psoas e minor contenuto di grasso nei muscoli del bacino e della spina  vertebrale. Questi risultati contrastano con precedenti studi che non attribuiscono al ciclismo alcun beneficio a livello vertebrale o ancora peggio catalogano il  ciclismo come un fattore di rischio per il dolore vertebrale. In conclusione, i soggetti che praticano ciclismo su strada ad alto volume hanno mostrato benefici, supportando l’idea che questa attività sportiva in sé e per sé non sia dannosa per la colonna vertebrale. Anzi, al contrario, può essere associata a modificazioni benefiche a livello dei muscoli e dei dischi intervertebrali della colonna vertebrale lombare. (Belavy DL. Beneficial Intervertebral Disc and Muscle Adaptations in High-Volume Road Cyclists).